Dall’album di Antonio Pascuzzo tre video clip che fanno scaturire un’unica storia di diritti negati

Da “Pascouche” ci sono Alta felicità, Un bacio e Lulù: diventano le puntate di un’unica grande storia animata

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    Pascouche, l’ultimo album di Antonio Pascuzzo, cantautore catanzarese, è uno spazio di incontro di linguaggi musicali e non solo. Un lavoro su cui convergono altre espressioni creative, non solo musicali, a cominciare da una storia animata in 3 puntate che racconta attraverso 3 brani dell’album (Alta felicità – un bacio – Lulù) un intreccio di amore, politica e vita quotidiana, grazie alla collaborazione con lo sceneggiatore Federico Favot e Susanna Franchetti che ha dato vita a personaggi di pongo e cartapesta, per generare delle 3 canzoni una storia frutto delle 3 ed indipendente da esse.

    I brani:

    1) “Alta felicità”: il brano rilegge l’annosa vicenda dei NO TAV mettendo in antitesi velocità e felicità “…a cosa serve un treno supersonico la storia da cui parte è quella dell’attivista Luca Abbà, che diventa il filo d’erba che si piega e non si spezza.

    2) “Un bacio”: ispirata al bacio di 2 atlete russe che protestano contro le leggi omofobe di Putin; cosi come loro hanno risposto all’oscurantismo con la bellezza, anche il brano si scioglie nel Calypso, contro la violenza ottusa di chi pensa di poter vietare la prima cosa che impariamo appena nati.

    3) “Lulù”: un brano che tratta la violenza sulle donne; costretta ad un aborto clandestino dal suo compagno manesco; una donna, come una stella simbolo di forza e bellezza, contrastata da uomini dall’identità debole e violenta narcisi come il sole, che fa mostra di se solo quando non ci sono le stelle. Sabato 19 marzo è stato pubblicato sulla pagina Facebook dell’artista il video clip de “un Bacio”.

     per il tema e l’approccio con cui l’affronta, il video è stato condiviso sulla pagina di Monica Cirinnà, prima firmataria del progetto di legge sulle unioni civili; immediata la reazione del pubblico con oltre 10.000 visualizzazioni in pochissime ore.

    La storia

    PRIMO ATTO  “Alta felicità”

    L’essere umano sta strappazzando madre natura e deturpando la bellezza connaturata al nostro pianeta.

    Ma c’è chi resiste, chi crede che un’alternativa è ancora possibile. Ecco il Filo d’Erba che si piega al cambiamento, sembra cavalcare l’onda del così detto “progresso supersonico” ma conoscendone la forza d’urto distruttiva, scende dal treno. Cade. Ma non si spezza e rimane. Sogna di cambiare vita, sogna l’amore.

    Stella lo accoglie. Lei che sta in prima fila nell’opporsi al trivellamento della montagna. Li unisce la speranza. Ma lì, nei cortei, c’è anche Lulù. Stella e Lulù si erano amate e ora Stella deve scegliere quale amore vivere. È più forte il legame con il suo passato e sarà Lulù a prenderla per mano.

    Rimane la montagna con il pericolo che corre, rimane la fragilità delle emozioni.

    SECONDO ATTO “Un bacio”

    Stella e Lulù vivono l’ebrezza del loro amore. Quando si è innamorati il mondo ti sembra diverso: pieno di gioia, di colori, di bellezza. È una festa. Ma agli occhi dei bigotti il loro amore è diverso, non è naturale e va ostacolato.

    Stella e Lulù vengono divise e punite. Solamente Aldo prova pietà per quella ragazza ripudiata dalla società.

    Si innamora di Lulù e la porta con sé.

    TERZO ATTO  “Lulu”

    Il video di prossima pubblicazione snoda le trame dei due atti precedenti  in una scansione drammatica e poetica, il testo della canzone può indicare una via ma il finale si svelerà all’atto della sua pubblicazione.

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