Venerdì santo, la liturgia della Passione del Signore

Momento centrale della celebrazione è stata l’adorazione della Croce  

Più informazioni su


    La Chiesa è in lutto. Le campane tacciono. L’altare è disadorno. Il tabernacolo è vuoto con la porticina aperta. E’ un giorno di digiuno. Dal cibo e dalle parole. Gesù è morto il venerdì santo. E pare che, secondo i Vangeli, sia spirato alle ore 15. Così, oggi il triduo pasquale è proseguito con la liturgia della Passione del Signore, celebrata in tutte le chiese nel pomeriggio e in alcune, come in quella dei frati conventuali nel quartiere Lido, proprio alle 15. La celebrazione che commemora la morte di Gesù è iniziata nel totale silenzio, prevedendo solo alcuni momenti salienti di una tipica messa in rito cattolico: la liturgia della parola con la lettura della Passione di Cristo, le intenzioni di preghiera della comunità e la distribuzione dell’Eucarestia, dopo essere stata portata con molta solennità dal luogo della riposizione in cui era stata riposta ieri sera. A coinvolgere i fedeli in un legame profondo con il Cristo in croce è stata però il momento centrale della liturgia dedicato all’adorazione della Santa Croce, accompagnata dall’intonazione dell'”Ecce lignum crucis” (Ecco il legno della croce), a cui il popolo ha risposto “Venite adoremus” (Venite adoriamo). Un’adorazione seguita dal bacio della Croce, con cui ogni fedele ha voluto metaforicamente lasciare a Gesù Crocefisso se stesso, le sue debolezze e fragilità, i suoi peccati. Ha voluto condividere con Lui il peso della croce. E lo ha ringraziato per l’estremo gesto d’amore compiuto per l’umanità. Un “andare ai piedi di Gesù” che ha acquistato un significato profondo per quanti hanno avuto l’opportunità di comprendere e vivere il mistero della morte di Gesù. Di sentirsi vicini nel dolore a sua madre. Di assaporare la vera essenza del donarsi del Figlio di Dio, morendo in croce. Una morte che non è fine a se stessa, ma è una vera e propria immolazione per la redenzione degli uomini, dettata da un amore grande e infinito. Molti sono stati i fedeli che hanno partecipato al rito presso la parrocchia Sacro Cuore nel quartiere Lido (in foto). E’ stata una celebrazione sobria e ricca di pathos. Che si è chiusa sempre nel silenzio. Con una breve benedizione e senza segno di croce. Senza canti e musica. Poi i fedeli si sono dati appuntamento per partecipare alla Via Crucis.

    In tanti sono accorsi alla Naca nel centro della città. Ma nel quartiere marinaro fervente è la tradizione della processione del venerdì santo fra le vie cittadine con la statua del Crocifisso e dell’Addolorata, organizzata dalla Chiesa S. Maria di Porto Salvo alle ore 19,30, alla quale partecipano sempre in tanti. Anche le altre comunità parrocchiali hanno pensato di recitare la Via Crucis, come quella del Sacro Cuore, che si è ritrovata in Chiesa alle 18. E anche nel quartiere Aranceto, la comunità della parrocchia dedicata al Beato Lentini ha organizzato una Via Crucis alle ore 19. Tutti modi per continuare a meditare sulla Passione e Morte di Gesù. E per riflettere, attraverso il suo atroce dolore offerto per la remissione dei peccati dell’umanità, sulla propria condizione. Una condizione che spesso vede ciascuno assorto in una quotidianità non priva di affanni, di difficoltà, di malattie, di povertà, di contrasti. Ma che non impedisce, anzi, di anelare sempre al perdono di Dio e all’essere vero cristiano.

    Assunta Panaia

                    

     

     

    Più informazioni su