Anche a Girifalco è tempo di riti della Settimana Santa

Si è partiti con la via Crucis itinerante. Dopodomani la Cunfrunta

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    C’è tutto un mondo di persone: adulti, anziani e bambini che ruota intorno alle festività pasquali e che riesce a fare di Girifalco, perlomeno in questa circostanza, un’autentica comunità. Si è partiti lo scorso venerdì con la “Via Crucis itinerante” per le vie del borgo antico fino alla chiesetta dell’Addolorata con la rappresentazione sacra in 14 stazioni dei valenti e giovani componenti della parrocchia e della Pro loco. A poco a poco si è giunti a ieri, a visitare i sepolcri di cui uno, caratteristico, è stato realizzato dal gruppo del maestro Leonardo Iapello nel centro storico. Sempre ieri sera si è potuto assistere alle “Lamentazioni” del giovedì santo dove si ode il “canto” lieve e doloroso,  sempre nella chiesa dell’Addolorata, di un gruppo di uomini devoti che “lamentano” la scomparsa del Signore e dove per la prima volta quest’anno – su iniziativa, tra gli altri, del musicista Francesco Palaia – ha visto il gruppo includere le donne, che dietro l’altare “nascosti” intonano questi canti struggenti. Ma non è finita. Stasera per esempio per le vie del centro dopo le 21 ci sarà la cosiddetta “Varetta”, ovvero la processione di Gesù Cristo morto in cui si ricordano nel silenzio più cupo le fasi che ne precedettero la crocifissione e la morte. Infine, domani sera oltre alla messa della vigilia di Pasqua e alla veglia notturna dei “portatori” le statue, si potrà assistere dopodomani alle 12,30 circa alla tradizionale “Cunfrunta” ovvero al suggestivo “incontro” tra le statue dei santi: appunto di Gesù risorto che accompagnato da San Giovanni incontra, tra due ali di folla emozionata e trepidante, la Madonna in lutto al centro di piazza san Rocco affiancata dall’Addolorata. Un confronto che culmina, tra il rullo dei tamburi in crescendo della locale banda musicale con il librarsi in aria del volo delle colombe e la caduta del velo nero della madonna che fa così cessare il lutto ed iniziare la Pasqua tra il tripudio di una folla festante e plaudente.

    Vito Fabio

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