Regione condannata dal giudice del lavoro, secondo Tallini Oliverio ammette le sue colpe

Il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia torna sulla semtenza

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    Il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Domenico Tallini torna sulla condanna inflitta dal giudice del lavoro alla Regione Calabria per l’allontanamento di alcuni dirigenti nominati durante la legislatura Scopelliti. 

     

    “Il presidente Oliverio sta alla Calabria come la xylella agli ulivi della Puglia. In altre parole, un flagello irreparabile e senza rimedio. Nel ridicolo tentativo di sminuire la portata della condanna inflitta dal Giudice del Lavoro alla Regione, il Governatore finisce con l’ammettere che il mancato rispetto dei contratti e delle leggi è stato motivato solo dalla necessità di cacciare gli uomini di Scopelliti. Niente altro che una vendetta, ma una vendetta che costerà caro alle tasche di calabresi, visto che quasi certamente la Regione sarà costretta ad un maxi-risarcimento che potrebbe superare il milione di euro.

    Un livore che trasuda anche dalle dichiarazioni del legale della Regione che ha tacciato come  “inammissibile” l’interpretazione data dal Giudice del Lavoro alla normativa in materia. Quando si dice il rispetto della magistratura!

    Oliverio, invece di lanciare continuamente strali contro il centrodestra, cominci ad interrogarsi, alla luce di quanto le indagini antimafia stanno rivelando da Rende a Castrolibero ed ancor prima a Reggio Calabria, da dove gli sono venuti i voti che gli hanno fatto vincere le Provinciali del 2009 e le Regionali del 2014.

    E la smetta anche di dire che ha fatto pulizia in Regione. Al posto degli sciagurati uomini di Scopelliti, non ha messo nessun scienziato, ma solo i dirigenti del Partito Democratico, i cui stipendi gravano pesantemente sui calabresi. Presto pubblicheremo l’elenco dei segretari, dei vicesegretari, dei dirigenti del PD che Oliverio ha incasellato nella burocrazia regionale, senza alcun merito e senza alcun curriculum. E i calabresi giudicheranno”.

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