Di Gennaro-Bleve, duello tra i pali. Mengoni: ‘Scelta ardua per Auteri’

L’indimenticato ex giallorosso sui colleghi portieri: «Sommati insieme farebbero un portiere di Serie A. Playoff? Tiferò per le aquile. Il Catanzaro può dire la sua»

L’uno parava, l’altro fremeva. Fino a che il destino non si è divertito sparigliare più di una volta le carte prima invertendo i ruoli per una manciata di settimane, poi congelando posizioni e gerarchie acquisite con la livella del Covid. Ufficializzata la ripresa, però, e con essa anche i playoff, toccherà ripartire da zero: riconquistare o difendere, sarà battaglia per la titolarità tra Di Gennaro e Bleve. «Arduo scegliere per Auteri – dice il collega ed ex giallorosso Riccardo Mengoni – ma qualsiasi sarà la scelta il Catanzaro potrà dormire sonni tranquilli».

«PARTIRANNO ALLA PARI» – «Sono due portieri con caratteristiche differenti che messi insieme costituirebbero il prototipo del portiere moderno in serie A – dice l’indimenticato numero uno della promozione 2011/2012 – Di Gennaro è di categoria superiore: ha una buona presenza in porta, quasi un gatto nelle uscite basse, fisicamente è simile a me ma un po’ più reattivo. Anche Bleve però è un valore assoluto: gioca alto ed ha un ottimo piede». Entrambi, come detto, portano un’incognita addosso come croce: l’ex Inter reduce da un lungo infortunio, l’ex Lecce invece con poco tempo a disposizione per perfezionare il feeling con la difesa. «Un infortunio così lunga è sempre duro da superare – dice Mengoni – ma se Di Gennaro ha lavorato bene nei tre mesi di stop può considerarsi recuperato. Conosce la squadra, sa i meccanismi del reparto e l’esperienza anche d’età potrebbe giocare a suo favore, ma con Bleve partiranno alla pari».

GUANTI A CONFRONTO – Ovvio e consistente il vantaggio del saronnese nel minutaggio (1930 minuti in campionato contro i 720 del collega pugliese) ma dalla sua ci sono anche una collezione più ricca di clean sheet – in tutto cinque rispetto all’unicum di Bleve contro la Viterbese – e migliori statistiche nelle neutralizzazioni dal dischetto. Con Di Gennaro tra i pali le aquile hanno costruito anche il loro attuale record stagionale di imbattibilità – 218 minuti complessivi – serrando la porta subito dopo il gol di Germinale a Castellammare, sbarrandola poi agli assalti di Catania e Vibonese, fino alla rete di Palumbo nel naufragio contro la Ternana. Ventuno le reti subite in ventitre apparizioni dal titolare d’agosto, undici in otto match, invece, quelle incassate dal nuovo arrivo di gennaio.

«AI PLAYOFF CON CORAGGIO» – Ci sarà ovviamente bisogno anche del loro contributo per andare avanti nel cammino degli spareggi. «Specie quest’anno – dice Mengoni – visto che con il nuovo format c’è da attendersi partite abbastanza bloccate e con poche occasioni: la fase difensiva sarà fondamentale ai playoff». Già, i playoff. Li avrebbe voluti disputare anche lui con la sua Vibonese ma il no del club è stato categorico. «Avevamo provato a mediare cercando anche un accordo economico per aiutare la società – afferma il portiere – ma era oggettivamente difficile, troppo rischioso e dispendioso visto che avremmo dovuto attendere la finale di coppa Italia per capire il destino. Li guarderò con interesse – aggiunge – e tiferò ovviamente per i giallorossi, orgoglioso come sono del bel rapporto che mi lega a città e tifoseria». Impossibile sbilanciarsi sulla favorita: «A gennaio la società ha rimodellato la squadra ma si partirà dallo svantaggio del fattore campo e dell’obbligo di vincere sempre – sottolinea – Il Catanzaro potrà dire la sua come Bari, Ternana e Triestina. Dipenderà tutto da come si è lavorato in queste settimane».