Necesse, così Smoe disegna l’emergenza Covid-19 su un muro di Milano foto

Nuovo progetto grafico ed artistico del giovane catanzarese che è ormai un nome nella street-art

Torna con un nuovo progetto Smoe artista catanzarese e nome affermato nel campo della street art. Un progetto grafico e artistico che consegni ai posteri ciò che è stato Covid-19. Rappresentazioni di momenti, ma anche si sensazioni condivise, che hanno unito il mondo. La certezza che ciò che si stava provando non solo era qualcosa di unico, ma era qualcosa di universale. E questa universalità Smoe la lascerà impressa su un muro di Milano. E’ lui stesso a spiegare sul sito del suo studio il perché di questa opera e come nasce l’idea

 

Necesse è una parola latina che può essere tradotta in italiano come: necessario, indispensabile, vitale. Un’opera murale di 1300 metri quadrati che sarà dipinta a mano con vernice spray e pennelli, in via Ludovico di Breme (Zona Certosa) a Milano, su una grande parete antistante il parco pubblico della via.

Il titolo del progetto vuole sottolineare i cambiamenti della nostra società durante l’emergenza sanitaria della pandemia che ha colpito il mondo nei primi mesi del 2020. Cambiamenti sociali, ambientali ed economici che ogni giorno hanno anteposto in prima linea alcune figure professionali e lavoratori di settore che si sono rivelati fondamentali per mantenere attiva la base di tutto un Paese.

Il Municipio 8 del Comune di Milano e la società Tiempo Nord proprietaria dell’immobile, hanno fornito i permessi scritti per la realizzazione dell’opera.

Il murales sarà dedicato alla memoria dei giorni dell’emergenza sanitaria  e di tutti quei lavori che sono risultati indispensabili alla vita della comunità. 

Con i migliori propositi vogliamo anche lasciare una testimonianza ai posteri”.

CONCEPT CREATIVO

La bozza del disegno ritrae una serie di personaggi, i cui sguardi appaiono riflessivi e concentrati, alcuni di loro osservano direttamente lo spettatore, altri si perdono nell’ambiente monocromatico nel quale sono immersi, quasi come se un silenzio metafisico li trattenesse con sé.

L’infermiera che si lega la maschera osserva tutte le scene che si svolgono davanti il suo sguardo, quasi come se si preparasse ad accogliere qualcuno. L’opera vuole sottolineare come nella nostra società i lavori spesso considerati più umili, sono risultati i più importanti.

Una rider si avvia assorta nei suoi pensieri per le strade di una città vuota, incontrando i volontari dei quartieri che si sono rimboccati le maniche per porgere il loro aiuto, così come alcuni operatori si sono occupati di fornire assistenza alle famiglie e ai senzatetto.

I lavoratori dei supermercati hanno lavorato incessantemente per rifornire ogni giorno gli scaffali nei quali abbiamo potuto trovare i beni di prima necessità. Il sopravvento della natura nei centri urbani viene qui rappresentata da un animale solitario che si avvia verso una città “fantastica”.

La città  ritratta dalla fantasia di un bambino, che la disegna sdraiato sotto i balconi. Un simbolo per l’Italia durante la quarantena”.

Forme e colori dunque perché chi lo ha vissuto non dimentichi, perché chi non c’era un giorno possa “leggere” anche attraverso le immagini ciò che è stato l’anno 2020 per l’intera umanità.

(Le FOTO SONO TRATTE DA https://www.kickstarter.com/)