L’identità è il frutto di una storia taciuta, e porta verso quel luogo chiamato Amore

Mauro Notarangelo esplora i sette cervelli del nostro essere

di Mauro Notarangelo*

Brando era nel suo studio. Prese un vecchio libro nascosto qualche giorno prima. A lui piaceva girovagare nel mercato dei libri antichi. Ne aveva comprato uno che lo
aveva incuriosito: La Storia di un Cuore e dei Sette Cervelli! Quella sera era la serata adatta per leggerlo, perché il cielo era stellato, perché aveva sentito il suono del silenzio, perché aveva versato un po’ di Brandy nel bicchiere, perché aveva scartato il sigaro preferito. Lesse l’autore: Kalìm Musafà! Non conosceva chi fosse. Lo lesse tutto
d’un fiato, quasi in un unico respiro, talmente gli piacque.

I sette cervelli e la fabbrica delle strategie

Si convinse della teoria e la fece sua! Secondo Kalìm l’uomo possiede Sette Cervelli e l’autore nel suo libro ci accompagna in un viaggio alla scoperta di se stessi. Nelle prime pagine Kalìm ci fa entrare nella Fabbrica delle Strategie dove, all’entrata, è piantato un grande cartello:
“Funzioni Esecutive!” Qui si fabbrica la pianificazione e la logica, sarebbe la stanza in cui si cercano le strategie per risolvere i problemi. Ci sono carrucole di tutti i tipi, pale
e carriole in mano ad operari quali memoria di lavoro e attenzione. Tutto deve filare per il verso giusto. Si fabbrica il Q.I. (Quoziente Intellettivo) la cui formula è nascosta
in una banca segreta chiamata DNA. E’ scritta lì e nessuno la conosce. Pare si nasconda a livello della fronte. Questo è il luogo del Cervello evoluto, l’ultimo arrivato, quello
che ci differenzia dalle scimmie e si spera non ci faccia tornare tra le scimmie o non ci estingua. Più in basso, oltre una stradina, si trova l’Industria delle Emozioni, il cosiddetto Cervello Emotivo (Sistema Limbico) dove si generano tutte le emozioni. E’ un luogo meraviglioso dove alberga la paura, la gioia, la rabbia etc… misture forti,
quelle che a provarle ti vien la pelle d’oca.

Il queziente emotivo , i grandi vincoli ma anche le grandi opportunità

In questo luogo si fabbrica il Q.E. (Quoziente Emotivo). Questa ricetta soggettiva determinerà il proprio cammino e darà la direzione, darà la forma e lo stile di vita di ognuno. I più grandi vincoli si annidano proprio qui, ma anche le più grandi opportunità. Se ci scostiamo un po’ più indietro incontriamo un altro Sistema, un piccolo Cervello in miniatura, detto appunto Cervelletto. Qui si crea la Struttura del movimento e si crea gran parte dell’equilibrio.

L’equilibrio

L’equilibrio sta alla base di tutto, perché sta al centro del nostro senso di sicurezza. Il cervelletto ci ha permesso di alzarci in piedi e di erigere la schiena e, così, la linea del
nostro orizzonte si è potuta spostare più in là. Ritornando un po’ indietro, e scendendo per la valle, si arriva al Cervello Viscerale. In questo luogo si scende nel cratere. Si
incominciano ad intravedere le basi dell’evoluzione. Qui alberga il respiro, la fame, i battiti cardiaci, le funzioni e i bisogni di base che ci permetteranno di sopravvivere. Se
capissimo che la felicità può nascondersi dietro un unico respiro, saremmo tutti più felici e non ci piangeremmo addosso come degli stolti ogni giorno. Il corpo è un
tutt’uno con il Cervello Viscerale. Vi arrivano e partono dei fili che lo mantengono sempre in connessione. Prendendo l’ascensore, si scende giù per un tubo e si entra nel Cervello Intestinale. Sarebbe il Quinto Cervello. Ne sanno qualcosa coloro i quali soffrono di coliti! Quando ciò accade, sembra che qualcosa non funzioni bene in questo Cervello, e ciò influenzerà persino l’umore. Le cellule operarie cercano di preparar bene la flora in modo tale che il terreno possa assorbire nel migliore dei modi il cibo ingerito. Ahimè! non sempre le cose andranno per il verso giusto. Il Sesto Cervello è una piccola centralina, una piccola Isola, detta Insula, dove tutto converge.

La consapevolezze e la lucciola che trasforma le emozioni in sentimenti

Sarebbe l’unione dei Cinque Cervelli, una sorta di centralina dove nasce la Consapevolezza! Questa parte di cervello funzione come una sorta di lucciola. Si accende e si spegne.
Quando si spegne, tutti i processi accadano in automatico e le abitudini imperano. Considerate questa centralina come una sorta di muscolo, e occorrerà allenarlo per esercitare l’arte della Consapevolezza, perché proprio tramite la consapevolezza le emozioni si trasformeranno in sentimenti.

Il Cervello/Cuore che si genera nell’incontro con l’altro, che incomincia a vibrare quando è in comunione

Ed ora, occorrerà scoprire il Settimo Cervello… il Cervello dei Sensi: le fibre che ci mettono in connessione con il mondo. Questo Cervello non è passivo e non è una tabula rasa. La costruzione della realtà inizia in questo luogo e occorre imparare ad osservare per mantenerlo attivo. Detto ciò, vi presento il Cuore: il Cervello Relazionale… quello che ci rende Esseri Sociali. E’ arduo comprenderlo senza conoscerne il luogo. E’ un Cervello/Cuore che si genera nell’incontro con l’altro, che incomincia a vibrare quando è in comunione. S’istaura una sorta di magia nell’interazione, ed è tutto ciò che si manifesta nell’incontro tra l’Io e l’Altro, tra Me e Te. Questa sorta di consapevolezza di connessione è la chiave delCuore dei Cervelli e risponde più ad una legge Quantica. Kalìm crede sia il luogo dove l’anima e lo spirito s’incontrano. Brando aveva terminato la sua lettura. Aveva gustato il suo sigaro, bevuto il suo Brandy, era seduto in poltrona sotto la seta di una luce soffusa. Ammirava i suoi libri, quando lo colse la sua figura di fronte allo specchio. Si vide in chiaroscuro, per quanto si fosse inebriato di sapere, si colse nell’incontro con la sua Coscienza… nudo, trasparente, a tratti vuoto, e chiese all’altro, nello specchio, chi fosse e se esistesse un luogo in cui l’autocoscienza si fabbrica, o se ci fossero degli attrezzi per fabbricare le credenze, e se gli sussurrasse quale o chi fosse il Cuore di ogni cosa. Lo specchio tacque. Brando vide riflessa una lacrima sulla guancia.

 

L’Identità è il frutto di una storia taciuta.

Una piccola fottuta lacrima di Coscienza sulla guancia, vicina al labbro superiore. I due stettero lì in silenzio, in chiaroscuro, perché a volte l’Identità è il frutto di una storia taciuta. Prese la bottiglia di Brandy e spruzzò lo specchio di liquore. Come se si vedesse in un mare tra le onde. La sua Identità vacillava, ondivaga, alla deriva e in cerca di Sé. Prese il telefono, per quanto fosse tardi, compose il numero – Pronto… Brando? – fece la cornetta. Brando per un po’ stette muto, poi con voce fioca disse – Greta… ti amo! – e riattaccò. Si ristese in poltrona, riprese il libro… non aveva letto il Post Scriptum dell’ultima pagina di Kalìm – I Sette Cervelli son deserti senza Cuore… per quanto vi farete trasportare sulle acque degli oceani dalle Sette Navi, arriverà il giorno in cui avrete l’assoluto bisogno di dare un Senso all’Esistenza. La fabbrica dell’Esistenza si chiama Cuore e si trova nel luogo meraviglioso dell’Amore! Brando si riguardò allo specchio e si colse un sorriso. Lui aveva un sorriso, il suo volto allo specchio una lacrima. Aveva scelto di lasciare il volto del dolore e di sorridere alla vita. Spense la lampada. Stette al buio per un po’. Sprofondò nel sogno dei Sette Cervelli trainati da un Cuore alato Relazionale, che fa del suo sangue l’incontro con l’altro, diretti verso quel luogo meraviglioso di nome Amore!

*Medico psichiatra psicoterapeuta