Pontili, saltano i nervi, si presentano querele e vengono danneggiate auto. E intanto il Gip deve decidere ancora una volta sul dissequestro

L'amministratore della Navylos vittima di un atto vandalico

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Ci sono vicende che si ripetono. Con protagonisti diversi, ma secondo uno schema che sembra più un copione. Accusati che diventano accusatori e ad un certo punto vittime. E’ accaduto con i veleni che hanno interessato l’affidamento della piscina Vinicio Caliò, accade ora con le vicende che stanno facendo diventare torbida la questione dell’assegnazione dei pontili del Porto.

La gara è stata assegnata a due ditte, poiché i lotti, diversamente da quanto era accaduto in passato sono stati suddivisi. Ma quella gara è oggi oggetto di diversi procedimenti amministrativi. Il primo conclusosi con il giudizio definitivo del Consiglio di Stato lo scorso 5 maggio. I giudici amministrativi hanno dato torto a Navylos che pretendeva l’assegnazione di entrambi i lotti.

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Nelle more di tutto ciò gli assegnatari del primo lotto attendono che il Comune li chiami per la firma della concessione e che contestualmente Navylos smonti il secondo lotto per poter riperimetrare l’area assegnata.

A giugno verrà discusso il secondo ricorso, quello che gli esclusi hanno presentato contro il  Comune, per l’intera procedura di affidamento.

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Ma il  giorno successivo alla decisione del Consiglio di Stato, l’amministratore di Navylos firma una querela in cui chiama in causa chi dovrebbe controllare sulle situazioni di abusivismo nel quartiere marinaro, lidi compresi, per altro le stesse da moltissimi anni.

Ieri la querela viene resa nota a mezzo stampa, l’amministratore di Navylos in particolare punta il dito contro i cantieri navali e due lidi già perimetrali, oltre che parlare genericamente di un abusivismo diffuso.

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Oggi l’amministratore della società trova l’auto danneggiata.

Saranno le indagini a chiarire cosa sia accaduto. Ma un fatto è certo. I nervi e gli schemi sono saltati sulla questione assegnazione pontili.

Senza dimenticare che pende ancora davanti al Gip Carè, lo stesso che a luglio 2019 sequestrò i pontili gestiti da Navylos, ottenendo la conferma della sua decisione dalla Cassazione, una ulteriore richiesta di dissequestro da parte della società a seguito di un nuovo collaudo effettuato sulle strutture.

A questo punto la questione si è ingarbugliata talmente tanto che diventa complicato stabilire una linea netta che metta “i buoni “da una parte ed “ i cattivi” dall’altra.

Vittime e carnefici si confondono, probabilmente per l’incapacità di chi dovrebbe essere e fare l’arbitro di ristabilire regole del gioco chiare, eque ed uguali per tutti.

Perché se nelle vicende giudiziarie sono in ballo gli interessi di pochi, nella vicenda assegnazione pontili e gestione porto, così come legittimità delle concessioni demaniali, gli interessi sono di tutti i cittadini catanzaresi che nel 2021 sono costretti ad assistere a giochi di piccolissimo cabotaggio a volte conditi da episodi di bassa delinquenza, come quello di cui comunque è rimasto vittima l’amministratore della Navylos, che spengono quella fiamma dello sviluppo che un capoluogo di regione meriterebbe.

All’amministratore della NAvylos è arrivata la solidarietà dell’Associazione Amici del Porto. “L’atto intimidatorio subito dall’amministratore della “Navylos” Raul Mellea è decretabile da condannare ed è simbolo di vigliaccheria e di  antidemocraticita’. A nome mio personale del consiglio direttivo e tutti i SOCI dell’associazione “AMICI DEL PORTO” esprimiamo vicinanza e solidarietà per l’episodio che Suo malgrado lo ha visto coinvolto. Questo tentativo di intorbidire un clima già pesante ci dà maggiore forza per combattere, attraverso la sana e legittima dialettica con le Istituzioni e, democraticamente raggiungere gli obiettivi che la comunità dei Diportisti e tutti coloro che amano il mare si pone. Aiutiamoci insieme a preservare ciò che ci unisce tutti a partire dal senso di civiltà che ha sempre caratterizzato questa nostra terra”.

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