Chiusura Bar del “Pugliese”, il commissario Procopio: “Nel nuovo bando salvaguarderemo gli ex dipendenti”

Una buona notizia per gli ex dipendenti del bar “S. Paolo” che nei giorni scorsi è stato chiuso dagli attuali gestori del locale. L’Azienda Ospedaliera intende avviare presto un avviso pubblico per la realizzazione del nuovo bar del Pugliese con l’intento anche di inserire una clausola sociale per la salvaguardia dei posti di lavoro. A spiegarlo a Catanzaroinforma.it, il commissario straordinario dell’AO “Pugliese-Ciaccio”, Francesco Procopio: “Faremo di tutto per consentire loro di continuare a lavorare nel bar – ha affermato – la cui chiusura rappresenta un disagio non solo per gli operatori, ma anche per i pazienti e gli utenti dell’ospedale”.

Diverse le ragioni che hanno portato i vecchi gestori, la famiglia Gemelli, ad abbassare le saracinesche dei locali dopo 30 anni. In tutto tre le gestioni che si sono susseguiti dal 1969. La grave crisi economica vissuta negli ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia, ha colpito fortemente la gestione dell’attività, “poiché – ha spiegato uno dei titolari, Filippo Gemelli – rispetto ad altri bar, operando all’interno dell’ospedale, siamo stati in perenne stato di emergenza. Ma non solo, il covid ha anche allontanato, a mio avviso, molti pazienti verso il Policlinico”. Secondo quanto raccontato da Filippo Gemelli, la scelta di chiudere è stata dettata anche da un contesto in cui “non si vedono segnali di ripresa” e che certamente il Covid ha contributo a rendere ancora più critico, sia in termini di sviluppo economico dell’intera zona, che del futuro stesso dell’Ospedale. A pendere anche un contenzioso con l’Azienda ospedaliera, ma Gemelli assicura: “Sì, c’è un contenzioso, ma non è dipeso da questo la nostra scelta”.

Come spiegato dal commissario straordinario del “Pugliese-Ciaccio”, Francesco Procopio, “c’è stato un provvedimento del Giudice che ha ordinato lo sgombero dei locali del bar – ha detto – a causa di una morosità consistente, motivo per cui l’Azienda ha dovuto procedere giudizialmente sia per il recupero delle somme che per i locali”.