Scuola Mazzini, finanziamenti in bilico tra vecchia e nuova programmazione

Non ci sono i tempi tecnici per chiudere i lavori entro il 31 dicembre 2023. Il Comune studia con la Regione le possibili soluzioni per non compromettere l’esito 

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Mancano due settimane all’avvio dell’anno scolastico 2022-2023 in Calabria e i problemi a Catanzaro non mancano, anche se il relativo deflagrare dell’emergenza Covid insegna che al peggio ci può essere anche fine.  Molto prevedibile il consueto rodaggio prima che le cattedre vengano coperte, gli orari di lezione giustapposti l’un con l’altro, le aule necessarie allo svolgimento delle attività recuperate in numero e condizioni bastevoli e sufficienti. Esperienza suggerisce che non mancheranno segnalazioni e finanche proteste, fanno parte del diario scolastico come l’acquisto dei libri di testo e la conferma e l’avvicendamento delle amicizie tra i banchi. Le realtà sono assai diversificate tra un polo scolastico e l’altro, con la consueta distribuzione random dei punti di relativo benessere edilizio e degli speculari reperti di sofferenza cronicizzata.

L’edilizia scolastica, come è risaputo, dipende da due amministrazioni pubbliche, il Comune per il ciclo primario elementare e media, la Provincia per la secondaria superiore. Ambedue, ciascuna per sé, hanno motivi di guardare all’apertura e allo svolgimento dell’anno scolastico con una certa trepidazione. La prima per lo stato finanziario all’insegna della massima precarietà, la seconda per l’esordio delle nuove responsabilità amministrative in capo alla rinnovata giunta comunale. Non si parte certo dall’anno zero, e la diminuzione complessiva della popolazione scolastica da un certo punto di vista, molto limitato a ben pensare, può anche aiutare. Nel contempo ci sono qui e là nei diversi quartieri cittadini cantieri aperti, qualcuno prodromo a nuove aperture, qualche altro immoto nonostante il procedere del tempo. Evenienza, quest’ultima, che trova esemplificazione nella scuola media Mazzini. Catanzaroinforma si è parecchio interessato alla vicenda, e ha innumerevoli volte narrato con testi e mostrato con immagini lo stato pietoso in cui versa la struttura. I lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico iniziati nel 2016 si sono fermati a novembre 2017 per non più riprendere, lasciando in vista lo scheletro dei nudi pilastri e nell’animo una sensazione di languido disfacimento. Il lungo contenzioso giudiziario con la ditta appaltatrice ha da poco consentito al Comune di rientrare nella agibilità del cantiere, da ciò derivando l’affidamento del nuovo concorso di progettazione.

Dilatando in misura inopinata i tempi di riconsegna dell’opera alla collettività. Perché appare del tutto improbabile che tutto possa terminare entro il 31 dicembre 2023 secondo quanto previsto dalle clausole di assegnazione del finanziamento di cinque milioni di euro inseriti nel programma comunitario di Agenda Urbana. Non si hanno particolari sul nuovo progetto, se non quanto riferito fugacemente dal sindaco pro tempore Sergio Abramo rispetto alla necessaria rimodulazione in senso riduttivo del corpo fabbrica per lasciare spazio a un’area libera da utilizzare come parcheggio. Di certo si sa che, da parte della nuova amministrazione Fiorita e dell’Autorità di Agenda Urbana Comune, sono in corso colloqui con la Regione finalizzati a non perdere il finanziamento.

C’è la possibilità di creare una sorta di ponte tra la programmazione precedente di Agenda Urbana 2014/2020 e la successiva, la 2021/2027, mettendo a cavallo tra i due settennati il finanziamento; oppure, come appare oggi più probabile, spostarlo tutto sulla nuova Agenda, che prende il nome di Obiettivo Prioritario 5 Città 2021/2027, e impiegare i cinque milioni su altre progettualità già pronte per essere realizzate entro dicembre 2023. Diversi indizi portano a prendere in considerazione la possibile chiusura di un altro annoso caso, quello dell’Istituto comprensivo Campagnella Sala intitolato a Don Milani, al momento sospeso tra la provvisorietà di alcune sedi distaccate e la futuribile soluzione della sede unica nell’area del cementificio che fu di Catanzaro Sala. Archeologia industriale per Innovazione scolastica. 

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