Immigrati e solidarietà, Fiorita: l’umanità viene prima della fermezza

La riflessione del primo cittadino di Catanzaro che ricorda lo sbarco di 80 giorni fa

Sono passati 80 giorni dall’imponente sbarco di immigrati al porto di Catanzaro, un evento che ci ha messo a dura prova, ma che ha mostrato il volto più bello della nostra Comunità. La corsa alla solidarietà dimostrata dai miei concittadini resterà per sempre scolpita nel mio cuore. Nessuno si è posto il problema di “selezionare”, di scegliere chi aiutare e chi no, ma tutti hanno portato un contributo per accogliere e rifocillare quelle persone, in gran parte ragazzi spauriti e devastati dalla lunga traversata.

Oggi ho negli occhi l’immagine terribile del neonato di appena 20 giorni, proveniente dalla Costa d’Avorio, giunto senza vita a Lampedusa, drammatico simbolo di una tragedia senza fine.

Sono giorni di riflessione e di grande preoccupazione. Non è mia intenzione infilarmi in una polemica politica e posso solo augurarmi che il Governo trovi il giusto equilibrio tra umanità e fermezza, facendo prevalere sempre la prima. Il problema dell’immigrazione è molto complesso e capisco che l’Italia è particolarmente esposto a queste dinamiche. Ma non dobbiamo commettere l’errore di isolarci e di mostrare tratti di “disumanità”.

Catanzaro ha costituito uno stupendo esempio di solidarietà e umanità di cui, come sindaco, vado fiero.

Siamo un po’ tutti figli dell’emigrazione, soprattutto noi calabresi che nel secolo scorso abbiamo cercato ai cinque angoli del Pianeta un futuro migliore. Subendo violenze, angherie ed umiliazioni indicibili.

C’è uno stupendo film che ancora oggi ha la capacità di farci riflettere su queste cose. Parlo di “Sacco e Vanzetti”, il capolavoro di Giuliano Montaldo che ha ricostruito magistralmente la vicenda dei due anarchici italiani finiti ingiustamente sulla sedia elettrica nell’America reazionaria del 1920. Chi non ricorda la straordinaria e commovente interpretazione di Gian Maria Volontè e Riccardo Cucciolla? E la voce di Joan Baez che canta “Here’s to you Nicola e Bart” composta da Ennio Morricone?

Voglio lasciarvi, come riflessione, le parole che Nicola Sacco scrive al figlio prima di essere giustiziato e che vengono lette nel film:

“Ricorda, figlio mio, la felicità dei giochi non tenerla tutta per te. Cerca di comprendere con umiltà il prossimo, aiuta il debole, aiuta quelli che piangono, aiuta il perseguitato, l’oppresso. Loro sono i tuoi miglior amici. Ricordati, figlio mio, la felicità dei giochi non tenerla tutta per te.”

L’umanità viene prima della fermezza.

Nicola Fiorita sindaco di Catanzaro