Piantedosi in Prefettura: “Il territorio fruisce già dell’attenzione del ministero. La rafforzeremo” fotogallery

Il protocollo per i beni confiscati tra Occhiuto e il direttore dell’Agenzia Corda. I contenuti del Comitato per la sicurezza cui ha partecipato anche la sottosegretaria Ferro

Una e trina la giornata istituzionale di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno del governo Meloni, in visita a Catanzaro. Scandita in tre impegni consecutivi, eppure unitaria nello svolgimento in nome della legalità radicata nel territorio. In rapida successione, il titolare del Viminale ha inaugurato la nuova sede del centro operativo della Dia in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta nel quartiere Sala; ha poi presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura; ha firmato con il presidente Occhiuto la convenzione per l’utilizzo degli immobili confiscati alla ‘ndrangheta. Infine, nella Sala Tricolore del Palazzo del governo, la conferenza stampa presenti le altre autorità tra cui la sottosegretaria Wanda Ferro, il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati Bruno Corda, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e il presidente della Provincia Amedeo Mormile.

Il protocollo Regione – Agenzia nazionale dei beni confiscati

La Regione Calabria, secondo quanto ha detto in apertura di conferenza il presidente Occhiuto, metterà sul piatto 32 milioni derivante dal Programma operativo regionale più altre provvidenze che arriveranno dal Piano Sviluppo e Coesione. “La Calabria è una regione – ha detto Roberto Occhiuto – in cui la maggior parte dei Comuni versa in gravi difficoltà finanziarie. Era pertanto importante che la Regione si mettesse al loro fianco per consentire la valorizzazione di questi beni. Diamo così l’evidenza ai cittadini calabresi che lo Stato sa gestire moto meglio della criminalità. Abbiamo così deciso di investore in questa attività. L’obiettivo è destinarli a chi si occupa della sicurezza e alle imprese sociali. Mi piacerebbe che una delle prime attività possa volgersi in ordine all’abbattimento dei beni confiscati alla mafia e abusivi. Lo Stato deve dimostrare che è più forte della criminalità.  Nella prossima settimana demoliremo un ecomostro costruito dalla criminalità a Torre Melissa. Mi piacerebbe che ne seguissero altre”.

“Il protocollo ha una componente di solennizzazione di una collaborazione istituzionale che già esisteva – ha detto Matteo Piantedosi -. Avere buone performance di destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali e del loro utilizzo proficuo è un tema molto intrigante per il governo, perché significa accompagnare la grande capacità delle forze di polizia ad aggredire i patrimoni criminali al valore di ridestinarli a fini sociali e a utilizzi appropriati. Oggi abbiamo inaugurato la nuova bellissima sede del centro operativo della Dia di Catanzaro in un bene confiscato alla criminalità organizzata. È importante perché quando nacque questa attività dicemmo che sosterremo le risorse logistiche delle forze di polizia destinando al sistema della sicurezza e della giustizia il patrimonio confiscato alle organizzazioni criminali. Sono grato al sottosegretario Ferro per aver contribuito a questa attività, e sottolineo il ruolo molto importante della Regione, perché è importante l’intermediazione tra l’azione dell’Agenzia, molto proficua e capillare, e i sindaci dei Comuni, che spesso incontrano difficoltà. Il governo ha approvato da poco una norma che prevede un’agevolazione dei Comuni nell’assunzione dei segretari comunali e su altre figure professionali, affinché i Comuni, soprattutto i piccoli, che pure hanno tante difficoltà in territori come questi, possano seguire questi processi con professionalità».

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza
“Il Comitato per l’ordine e la sicurezza – ha aggiunto il minist

ro rispondendo ai giornalisti – è stato molto proficuo perché ci ha consentito di ascoltare i problemi esistenti in un contesto come questo caratterizzato dai temi storici in tema di contrasto alla criminalità organizzata, e qui ringrazio il procuratore generale e il procuratore Gratteri. Mi ero predisposto soprattutto all’ascolto perché mi rendo conto che i problemi di contrasto alla criminalità organizzata che si affrontano qui non possono avere soluzioni che si limitano al contesto territoriale locale, catanzarese e regionale. Sappiamo che le consorterie che agiscono partendo dalla Calabria hanno una connotazione addirittura transnazionale, quindi è stato molto importante l’ascolto di alcune visioni che ci sono state offerte, tali da poter supportare iniziative che assumeremo di carattere ordinamentale e di risorse a livello nazionale. Ci è stata fatta una forte invocazione di supportare sempre con risorse di personale e logistiche adeguate i reparti che sono a supporto dell’autorità giudiziaria di questo territorio e abbiamo dato rassicurazioni. È un territorio che già fruisce di un’attenzione del ministero dell’Interno. In tema di personale prevediamo, nel saldo tra le unità in entrata e in uscita, di rinforzare gli organici di almeno una trentina di unità”.

La menzione del giovane poliziotto Andrea Mazza

Non è mancato da parte del ministro ricordare che ha incontrato il giovane poliziotto Andrea Mazza che non in servizio ha sventato durante qualche notte fa il furto di un’auto nel centro storico di Catanzaro mettendo in serio pericolo la sua incolumità. Un modo anche per “capire quando già il personale di nuove immissioni sia animato da uno spirito molto forte. Lo segnalo come emblematico del servizio che ci dev’essere e di come l’immissione di personale operativo più giovane possa segnare un miglioramento dell’operatività”.

La sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro a margine della conferenza stampa è intervenuta sui risultati del Cosp. “L’attenzione del Comitato – ha detto ai giornalisti – è stato rivolto al capoluogo di Regione ma non solo a questo. Certo, per i quartieri a Sud di Catanzaro abbiamo valutato l’importanza della videosorveglianza, rispetto alla quale abbaiamo approvato e sostenuto la parte riguardante Catanzaro Lido. Ma abbiamo guardato anche all’emergenza Rom che ha riguardato sia i quartieri Sud di Catanzaro sia il campo di Scordovillo nella vicina Lamezia Terme. Abbiano guardato con attenzione sia agli organici da rafforzare che alle strumentazioni da implementare, cosa che estenderemo a tutta la Calabria nella quale alcune zone denotano un risveglio della criminalità in alcuni casi non legata alla criminalità organizzata ma che va comunque contrastata e impedita”.