Riorganizzazione uffici ministero cultura, Capellupo: “Lo spettro di un nuovo scippo a Catanzaro”

Ai danni del Capoluogo di Regione a beneficio di Reggio Calabria. Ecco di cosa si tratterenne

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    Nota del consigliere comunale, Vincenzo Capellupo

    Uno spettro si aggira per… Catanzaro, quello dell’ennesimo scippo ai danni del Capoluogo di Regione a beneficio di Reggio Calabria, dove la destra-centro di governo punta a conquistare il Comune alle elezioni del prossimo anno e dunque, a Roma, decide di conseguenza.

    Circola in rete una bozza di decreto ministeriale sull’articolazione degli uffici dirigenziali e degli istituti dotati di autonomia speciale di livello non generale del Ministero della cultura.

    Il testo tiene conto del DPCM 15 marzo 2024 n. 57, che ha abolito i Segretariati Regionali, prevedendo la convocazione delle Commissioni Regionali per il Patrimonio Culturale e precisando che ciascuna è presieduta dal Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per il territorio del comune Capoluogo di Regione. Peccato che la bozza medesima, redatta prima delle dimissioni del ministro Sangiuliano, indichi come Soprintendenza competente nelle materia trasferite dai Segretariati non quella del Capoluogo bensì quella della Città dello Stretto, con funzioni anche di stazione appaltante.

    Sul presunto colpo di mano ai danni di Catanzaro al momento non vi sono certezze. Si sa che Sangiuliano, in fuga dal ministero dopo lo scandalo Boccia, ha firmato sul filo di lana più di un provvedimento ma non è chiaro se la bozza di cui stiamo parlando abbia acquistato vesti formali o se, come sembra, sia oggetto di un braccio di ferro all’interno del ministero stesso. Ma questo poco importa. Ciò che importa e che denunciamo con forza è che potrebbe essere in atto l’ennesimo tentativo si spogliare il Capoluogo della Calabria per favorire altri territori. Sarebbe gravissimo, non solo sul piano formale perché in violazione di un DPCM perfettamente vigente ma soprattutto sul piano politico, perché lo scippo illegittimo avverrebbe per evidenti ragioni politico-elettorali.

    Ce n’è abbastanza, insomma, per chiedere al destra-centro cittadino se è al corrente di quello che si muove sotto traccia oppure se, per opportunismo e quieto vivere, non intende disturbare il manovratore. Quel manovratore o quei manovratori che, eletti dalle nostre parti in quello stesso schieramento, siedono in Parlamento e al Governo e qualche risposta, ai cittadini catanzaresi, dovrebbero darla.

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