“Donna” vola a Hollywood. L’opera di Loreti nel giardino di sculture dell’artista Gordon

Nei prossimi giorni Loreti presenterà alla città la sua nuova opera: una pantera dedicata a un calabrese illustre

Mentre non si è riusciti, almeno per questa estate, a far esporre le sue opere più imponenti tra le vie del centro storico, così come sembrava dovesse avvenire anche per riempire di contenuti l’isola pedonale di Corso Mazzini, una copia di “Donna” di Nuccio Loreti volerà a Los Angeles. La vuole fortemente uno degli artisti più conosciuti di Hollywood, Robby Gordon, che si è innamorato dell’opera dello scultore catanzarese esposta sulla balconata di Bellavista, nel centro storico del capoluogo. Un riconoscimento importante per Loreti, prossimo a svelare alla città, probabilmente tra fine luglio e i primi di agosto, la sua nuova creazione. Si tratta di un’imponente pantera, nata per essere dedicata a un personaggio calabrese che per ora resta segreto ma per il quale l’artista nutre profonda ammirazione.

L’artista Robby Gordon

Essere stato contatto da Robby Gordon – afferma Loreti – è stato per me un grande onore. In pochissimo tempo abbiamo trovato l’accordo e “Donna”, grazie al Kipoint Catanzaro di Francesco Maiuolo, raggiungerà l’America per essere installata nella sua prestigiosa area espositiva. Sono davvero felice perché si tratta di un riconoscimento che arriva da parte di un artista internazionale che sulle colline di Hollywood ha creato un meraviglioso giardino di sculture, esponendo le sue fantastiche creazioni con quelle di artisti locali e internazionali, tra i quali ci sarà anche la mia opera. Per me – conclude Loreti – si realizza un sogno che solo qualche anno fa sembrava davvero impossibile”.

Covid: un’opera di Loreti al dottore Di Donno

Ma le gratificazioni per l’artista catanzarese non sono finite qui. A lui è stata infatti commissionata un’opera che andrà nelle mani del professor Giuseppe Di Donno, primario del reparto Pneumologia dell‘ospedale “Carlo Poma” di Mantova, che ha avviato una cura sperimentale sui pazienti affetti da covid, adottando il “plasma di convalescenza”, cioè il plasma donato da chi stato già infettato ed è guarito, da utilizzare per curare i malati gravi da coronavirus.