Covid-19: la dura sfida dei ragazzi speciali

Rinunciano ad affetti ed abitudini, un esempio per tutti

Matteo, Antonio, Amelia, Mattia e Gabriele sono ragazzi speciali che oggi, più che mai, dimostrano tutta la loro sensibilità e forza. L’emergenza Covid-19 coinvolge tutti, nessuno escluso, non è facile accettare l’isolamento, le giornate trascorrono molto più lentamente e per chi si trova a convivere con la disabilità la sfida si fa più dura. Ma questi ragazzi sono un esempio perché quella marcia in più che da sempre li contraddistingue li accompagna al cambiamento dei nuovi ritmi di vita. Affrontare la quarantena non è facile per loro e per i loro cari ma insieme ce la stanno mettendo tutta, senza fare storie, senza lamentarsi, riscoprendo tra le mura di casa nuovi modi di comunicare con gli amici di sempre e nuove attività per occupare il tempo.

“I nostri ragazzi hanno compreso quello che sta accadendo, si pongono dei quesiti a cui cerchiamo di dare delle risposte che possano tranquillizzarli – ha raccontato mamma Mariella – vivono di emozioni ed ora che la loro quotidianità non è più scandita dagli stessi ritmi e abitudini non è semplice. Ma hanno capito che è importante stare a casa per il bene di tutti e da genitori ci stiamo impegnando per fare quello che fa loro piacere, che può dargli motivazione.” Questi ragazzi percepiscono il disagio e lo affrontano supportati dalle rispettive famiglie che fanno il possibile per farli sentire bene, per colmare l’impossibilità di esaudire un loro desiderio, come quello di poter festeggiare una ricorrenza insieme agli amici di sempre: “Non abbiamo potuto organizzare una festa compleanno come ogni anno – spiega mamma Caterina – i miei figli non possono svolgere le attività a cui erano abituati e li rattrista molto, non è semplice per noi e soprattutto per loro.

Gli mancano le abitudini, ma gli mancano anche gli affetti. Manca loro l’incontro, i sorrisi degli amici, le attività che svolgevano insieme. Fortuna che esistono i nuovi mezzi di comunicazione. E così ogni pomeriggio fanno delle videochiamate di gruppo: “Trascorrere qualche ora al giorno insieme agli amici con cui frequentano il Centro Padre Minozzi è per loro importante – ha detto mamma Graziella – per loro queste relazioni sono fondamentali e riuscire a mantenerle, al momento anche solo virtualmente, li rende felici e sereni.” E poi c’è chi da sempre ama uscire e fare lunghe passeggiate, ma ora non può farlo, accettandolo e impegnandosi a fare altro, anche se  non smette di contare i giorni che lo separano dal lungomare: “A mio figlio manca tantissimo passeggiare – racconta mamma Maddalena – mi chiede spesso di poterlo fare ma poi comprende che non è possibile. Insieme abbiamo trovato altre attività per occupare questo lungo periodo.” Esempi di vita, quelli di questi giovani, che non possono passare inosservati. Ci insegnano tanto. Con non poche difficoltà vivono l’emergenza, sacrificano affetti, passioni e abitudini, nella speranza che tutto possa andare bene.