Affido familiare, le iniziative di Shamandura foto

Al Parco della Biodiversità per sensibilizzare l'opinione pubblica

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    Per Shamandura, l’associazione che raggruppa famiglie affidatarie e adottive, dopo la costituzione avvenuta ad inizio estate e il primo riconoscimento esterno (l’ammissione al Tavolo nazionale Affido, unica associazione della provincia di Catanzaro a raggiungere questo traguardo), è tempo di farsi conoscere, rendendo espliciti obiettivi e finalità dell’associazione voluta e costituita da “La Casa di Nilla”, il centro specialistico della Regione Calabria per la cura e la protezione di bambini ed adolescenti vittime di abusi e maltrattamenti, in sintonia col Settore Politiche Sociali della Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro ed il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro. Con lo scopo di rendere visibili le proprie attività, un buon numero di soci di Shamandura si è dato appuntamento oggi e domenica scorsa al Parco della Biodiversità Mediterranea (e lo farà anche nelle restanti domeniche di ottobre) per informare, parlare e discutere con gli interessati di un argomento ancora poco noto e dibattuto come l’affido familiare.

    Nella prima, e ancora calda domenica di ottobre, una bambina sorridente, vestita di rosa, con un pennello stretto nella mano e il viso pasticciato di tempera colorata, ovvero il testimonial delle locandine di Shamandura, ha idealmente accolto tante persone nello stand allestito con sorprese gradite soprattutto dai più piccoli: palloncini colorati, caramelle e tanti sorrisi e altrettante brochure hanno rallegrato la domenica del Parco, fornendo risposte concrete ad alcuni interrogativi: “Cos’è l’affido?”, “E’ come l’adozione?”, “Ma quanto potrei tenere questi bambini?”, “Come si diventa famiglie affidatarie?”. Tante sono state le domande poste alle quali, d’ora in poi, sarà Shamandura a dare risposte concrete. L’associazione, infatti, si occuperà di individuare sul territorio famiglie disposte ad accogliere temporaneamente bambini allontanati dai propri nuclei familiari. Una volta reperiti i “candidati” all’affido, “Shamandura” promuoverà il loro sostegno, rafforzandoli nel ruolo di genitori affidatari, attraverso gruppi d’incontro, di auto-mutuo aiuto e corsi informativi e formativi. Non un’adozione, non una nuova famiglia, ma solo un’altra famiglia che possa venire in aiuto dando una mano e fornendo le cure materiali e affettive che temporaneamente la famiglia d’origine non può dare, insomma una “Shamandura”, “una baia tranquilla dove potersi fermare nell’attesa che passi la tempesta e torni il sereno. Lì ci potremo fermare per una notte sicura”, come canta Eugenio Finardi, la cui omonima canzone ha ispirato il nome dell’Associazione.

    Dunque, anche nelle prossime domeniche di ottobre, Shamandura sarà nella piazza principale del Parco della Biodiversità, dalle ore 10 alle 12,30, per crescere attraverso l’apporto di nuove famiglie e nuovi soci che intenderanno colorare la propria vita e quella di un bambino. Fare del bene a chi ne ha obiettiva necessità, ora, è a portata di mano. Altre informazioni sono reperibili sul sito www.shamandura.it.

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