Confronto ‘politicamente scorretto’ su Costituzione e il Paese delle occasioni perdute

A Catanzaro la quarta tappa dell'iniziativa promossa dall'Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l'Occupazione e voluta in città dai Giovani di Confindustria

Più informazioni su


    Un dibattito “politicamente scorretto”. La Costituzione – ed in particolare l’articolo 9 (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione), e l’articolo 41 (che per oggetto principale il concetto che l’iniziativa economica privata è libera) – la sua attualità e il concentrato di valori su cui poggia la nostra storia, rappresentano uno spunto per aprire un confronto tra la classe politica e imprenditoriale, e i giovani studenti preoccupati del proprio futuro, occupazione e culturale, indecisi sulla tra la prospettiva di iscriversi all’Università e quella di entrare da subito nel mondo del lavoro. Apparentemente distratti, i ragazzi hanno le idee chiare: sono preoccupati di approcciarsi ad un mondo che preferisce privilegiare le raccomandazioni al merito, si confrontano con degli adulti che hanno consumato il proprio futuro perché per anni la società italiana è stata retta da un sistema che permetteva a politici e imprenditori di viver al di sopra delle proprie possibilità. Sono sfiduciati e guardano al trasferimento all’esterno come opportunità di mettersi in gioco, con una possibilità. Ma sanno bene che la cultura, non solo quella che si acquisisce a scuola, farà la differenza per prendere in mano la situazione. Sono solo alcuni aspetti del quadro che il dibattito consumato questa mattina nella la Sala Convegni “G. Papaleo” di Confindustria Catanzaro ha restituito alla platea di docenti e di imprenditori, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, dopo una lunga discussione animata da stimoli e interrogativi nel corso di quella che è stata la quarta tappa di un percorso nazionale che promuove la riscoperta dei principi fondamentali della nostra Costituzione, organizzata dal Gruppo Giovani di Confindustria Catanzaro, guidata da Marco Rubbettino.
    Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa”, questo il titolo   del progetto che ha visto coinvolti gli studenti del Liceo Scientifico “L. Siciliani”, del Liceo Classico “P. Galluppi” e dell’ITC “Grimaldi-Pacioli” di Catanzaro, un progetto promosso dall’Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l’Occupazione e l’Associazione “Cento Giovani”, che insieme ad altri  partner, tra cui British Council, Inward (Cunto), Primamusa, Amesci e informalmente Eurodesk Italy, è stata avviata per contrastare l’indifferenza ed accorciare la distanza che esiste tra il Paese delle occasioni perdute, delle risorse sprecate ed il Paese che ha ancora fame e sete di cambiamento. Un’iniziativa che ha già ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica ed è stata patrocinata da Roma Capitale. “ Una mappa, 7000 chilometri, un camper con a bordo spacciatori di entusiasmo, 10 dialoghi, una visione del futuro, 3000 giovani partecipanti, altrettanti sogni lucidi”. Attraverso questa iniziativa –  evidenzia Michele GeracePresidente OSECO,  e animatore del dibattito –  abbiamo smesso di domandare cambiamento. Abbiamo deciso di offrirlo. Di Portarlo da Sud a Nord. Di incarnarlo al fianco di chi, giovane o meno, con la propria storia, quotidianamente, si mette in gioco affinché si realizzi quello che cinici e disillusi ritengono sia irrealizzabile. La giornata è partita con l’analisi della prima parte della Costituzione (I principi fondamentali) per arrivare a capire “cosa non funziona”, evidenziandone gli “intoppi”. E proprio qui, da questa apparente assenza delle Istituzioni, entrano in gioco le imprese, le associazioni, la società civile con il compito, attraverso diverse testimonianze (imprenditori che operano nei settori del “gusto”, un giurista e un rappresentante dell’Associazione “Cento Giovani”), di stimolare i ragazzi a fare “qualcosa” che abbia un gusto (parola chiave dell’incontro), qualcosa di buono, qualcosa che funzioni. Presenti, tra gli altri, l’avvocato e autore teatrale Giacomo Carbone, Emilio Leo, patron del Lanificio Leo di Soveria Mannelli, Antonia Abramo e Teresa Muraca del direttivo dei Giovani di Confindustria e Raffaella Neri, coordinatore scientifico Osservatorio sulle strategie europee per la crescita e l’occupazione. La Repubblica democratica fondata sul lavoro sembra una contraddizione in termini? Rispondono Carbone, Leo e Caligiuri. E se l’avvocato Carbone, mutuando la carta costituzionale americana, invita gli studenti a “non smettere mai di cercare la propria felicità”, come diritto ancora più attuale dei tanti imprigionati nelle lunghe costituzioni poco operative, Emilio Leo punta alla formazione continua come strumento per concretizzare quella meritocrazia che per i giovani sembra una chimera. Ma seguendo ciascuno la propria indole. E sulla formazione continua tornerà con determinazione proprio l’imprenditrice Antonia Abramo, nel testimoniare anche l’esperienza vissuta nella propria azienda. Meglio una costituzione che scrive di meno, ma garantisce di più “non possiamo sacralizzare tutto, se vediamo come e’ stata attuata la costituzione, come è stata realizzata in 60 anni non possiamo che dire che ha bisogno di essere modificata, rivista – afferma l’assessore regionale alla Cultura -. La crisi non esiste, esiste la nostra incapacità di cambiare. Dobbiamo fare cultura e non affidarne tutta la realizzazione allo Stato.

    Quale atteggiamento deve avere un giovane di fronte alla realtà, al ruolo dello Stato, alla ricerca dell’affermazione del merito. “Per molti anni abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità – ha affermato Marco Rubbettino – oggi ci viene chiesto conto di quei debiti, un ridimensionamento è necessario per recuperare quella situazione. Lo stile di vita di allora non si potrà tenere più se non si crea ricchezza, che va prodotta prima di iniziare a pensare di dividerla. Solo con attenzione, studio, senza superficialità si può trovare la propria strada”. Tanti stimoli, tante domande, anche dagli studenti che sembrano rimproverare quel cinismo che li spinge ad abbandonare l’idea che il merito sarà premiato. Ma vogliono essere messi tutte nelle condizioni di avere una possibilità. Cosa che si può ottenere solo studiando. Una mattinata che lascia tanti spunti di riflessione agli studenti, e agli imprenditori, e ai rappresentanti istituzionali, tre proposte. “La cultura può essere il traino per l’economia, nei paesi dove si legge di più il Pil è più alto, e questo vale anche per la nostra regione – ricorda Caligiuri – in generale, gli investimenti culturali riescono a trainare l’economia”. Ma serve rispetto per i lavori creativi, cosa che potrebbe essere sostenuta attraverso progetti che potenzino il valore della raccolta differenziata, a partire dalle scuole: l’esempio è quello delle Start up FabLab, nell’ambito del quale gli studenti costruiscono oggetti con materiale riciclato. Ma se è fondamentale imparare una lingua all’estero bisogna anche tener conto che ci sono studenti che vincono l’Erasmus ma non hanno i soldi per pagarsi il biglietto; in questo senso l’Osservatorio Oseco propone alla Regione di creare un fondo ad hoc per sostenere questo tipo di spesa – proposta che Caligiuri ha sposato subito – ed infine, promuovere un consorzio tra imprese per favorire un tirocinio itinerante. Una cosa è certa, conclude Gerace: come si può creare lavoro durante la crisi? Si può, l’importante è non lasciare mai gli altri dire “tu questo non lo puoi fare”.

    mariga

    Più informazioni su