Catanzaro: Daniela, studentessa con sindrome di Down oggi dottoressa

Ieri la laurea in Scienze dell'Educazione all'Università della Calabria con voto 104/110  


Di Laura Cimino

Daniela ce l’ha fatta. Oggi è una dottoressa in Scienze dell’Educazione. Dottoressa con voto 104/110. In fondo, è stato tutto così semplice. Semplice come il suo sorriso su questa foto che la vede stringere la sua tesi di laurea sul filosofo John Dewey, all’Unical. Semplice come la sua determinazione. Infallibile come la sua voglia di fare, di andare avanti, di conoscere. Instancabile.

La sua passione che diventa talento. Daniela è una ragazza down di San Pietro Apostolo in provincia di Catanzaro che ieri ha conseguito la laurea triennale in Scienze dell’Educazione all’Università della Calabria. Prossimo step? Continuare gli studi. Lei è nata per studiare. La sua vita lo racconta. Anche quegli esami.

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‘Ad ogni esame – racconta sua madre Filomena – l’entusiasmo è stato sempre lo stesso. ‘Questo è l’esame più bello – diceva – è la materia in cui mi voglio laureare’. Quanta gioia nello studio per questa giovane dottoressa. Sempre col sorriso. Ma i sacrifici sono stati tanti. Perché una cosa, sua madre, la vuole sottolineare. ‘La scuola deve credere di più in questi ragazzi.

La scuola deve saperli guardare da vicino. Daniela ha sempre desiderato con caparbietà raggiungere l’obiettivo della laurea, vedeva sua sorella più grande studiare e voleva fare lo stesso. Però, nonostante alle medie lei avesse seguito un percorso normale, per il diploma abbiamo dovuto seguirne uno differenziato, non semplificato, culminato con un anno in più, anche costoso per la famiglia, per poter ottenere il diploma visto che con l’attestato non avrebbe potuto frequentare l’università.

Ritengo che il percorso di mia figlia oggi possa poterci far dire: credete di più in questi ragazzi’.

Daniela intanto in se stessa c’ha sempre creduto. Sin da quando la mattina usciva di casa alle sei e mezza da sola per raggiungere la scuola a Catanzaro. Il diploma, ottenuto con qualche sforzo in più, e finalmente quel sogno che si realizza. Si aprono per lei le porte dell’ateneo dell’Unical. I voti, tranne un paio di casi, tutti dal 25 in più. Quel 30 in Filosofia con qualche lacrima di commozione dei prof.

‘Quella domanda in inglese – ricorda la mamma Filomena – a cui solo lei seppe rispondere. Gli esami fatti tutti da frequentante’. Tutti i corsi. ‘Voglio ringraziare mio marito, col quale siamo stati sempre uniti nel sostenere Daniela, e i miei figli allo stesso modo. Il nostro, insieme a Daniela, è stato un lavoro di squadra. Voglio raccontare inoltre della splendida esperienza vissuta all’università di Cosenza – racconta sua madre – dove è stata accompagnata per tutto il tempo e supportata dall’associazione Aricifisa, con la direttrice Adele Iannuzzi, con le ragazze che l’accompagnavano anche quando mia figlia soggiornava alle residenze universitarie. Un lavoro che per anni ha funzionato in modo impeccabile e a cui siamo stati indirizzati da subito all’ufficio disabili dell’ateneo, un servizio utile e eccellente’. Un università che ha funzionato e che ha creduto in Daniela. Oggi dottoressa in Scienze dell’Educazione, su una strada che continuerà a costruire.