Formazione agli operatori di Fondazione Betania sull’emergenza Covid-19

Durante gli incontri formativi sono state esplicitate le misure di prevenzione e di gestione del rischio

Sono già oltre 120 gli operatori di Fondazione Betania che hanno partecipato a piccoli gruppi agli incontri formativi sull’emergenza Covid-19 organizzati dal Servizio Formazione col contributo del Covid manager, dell’unità di crisi e di vari professionisti. Altri incontri sono previsti nella prossima settimana.
Durante gli incontri formativi sono state esplicitate le misure di prevenzione e di gestione del rischio contenute nel documento di 57 pagine emanato il 13 marzo 2020 dal presidente, don Maurizio Aloise, e redatto dal responsabile del Servizio protezione e prevenzione, ing. Antonio Giglio, dal medico competente, dott. Giovanni Ruotolo, e dal direttore sanitario, dott. Paolo Mazza. Già dal 5 marzo, però, la direzione sanitaria aveva interdetto l’ingresso delle visite agli ospiti e disciplinato l’accesso di fornitori ed operatori.

Come si sa, Fondazione Betania gestisce sul territorio varie tipologie di servizi: RSA, Case protette, Dopo di noi, Centri diurni, Centri socioriabilitativi in residenze sparse sul territorio, servizi di riabilitazione diurni, ambulatoriali e residenziali. Gli incontri formativi, facendo riferimento alle specificità di questi vari servizi, hanno fornito agli operatori le conoscenze e le competenze necessarie per la salvaguardia della propria salute e del benessere degli ospiti e degli utenti dei servizi, anche in vista della riapertura dei ricoveri e delle prestazioni ambulatoriali.
Questi gli interventi agli incontri formativi: il dott. Paolo Mazza, direttore sanitario, su “Emergenza coronavirus e servizi socio-sanitari e socio-assistenziali”; la dott.ssa Anna Parrotta, fisiatra Presidio di riabilitazione a ciclo continuativo, e la dott.ssa Anna Maria Caroleo, infermiera caposala, su “Conosciamo il rischio del nuovo coronavirus”; il dott. Giuseppe Rotundo, medico Casa protetta Mimosa, su “Illustrazione teorica e pratica delle modalità di vestizione e svestizione dei dispositivi di protezione individuali”; la dott.ssa Caterina Pellegrino, medico RSA Sacri Cuori, su “Interessamento respiratorio e reliquati del coronavirus”; la dott.ssa Emanuela Principe, psicologa, su “Risvolti psicologici sui pazienti e sul personale sanitario”; la dott.ssa Daniela Corrado, assistente sociale, su “Implicazioni sociali sulle famiglie dei pazienti”. La dott.ssa Patrizia Tropiano, dei servizi informativi, ha fornito ai terapisti le indicazioni tecniche relative al progetto di teleriabilitazione, in modo che, soprattutto gli utenti più piccoli, rimanendo nelle loro case, possano continuare a svolgere il loro programma riabilitativo.

Interessante è stato il racconto degli operatori su quanto si è vissuto e si vive all’interno dei servizi da parte degli anziani ospiti. Sicuramente gli anziani, pur vivendo in serenità le loro giornate, avvertono la mancanza dei loro familiari, che possono sentire solo per telefono o tramite videochiamata, mentre prima dell’emergenza, in alcuni casi, ricevevano visite anche più volte al giorno. I familiari, invece, dopo un’iniziale perplessità nel momento in cui sono state interdette le visite il 5 marzo, ora esprimono riconoscenza e apprezzamento verso la Fondazione che si è preso cura dei loro cari in questo periodo di grave pericolo e ha impedito che potesse accadere per loro l’irreparabile. Tutti: in attesa di potersi presto riabbracciare.