Sabatino Ventura: “Muccino: una scelta suggestiva, ma sbagliata rispetto allo scopo che si proponeva”

L'ex assessore: Chiedo se è veramente costato un milione e 800mila euro

È ovvio, non poteva essere diversamente, che il regista Gabriele Muccino difendesse lo spot pubblicitario sulla Calabria, e ne spiega il perché della scelta. Ogni artista, però offre alla critica la sua opera, e, quasi sempre, non accetta quando non è positiva. In Calabria, e non solo, molti ritengono il suo pregevole lavoro estetico, tecnico, ecc., non confacente allo scopo e alterante la realtà.
A mio modesto avviso- si legge in una nota dell’ex assessore comunale Sabatino Nicola Ventura – l’emozionalità che trasmette, a limite del romanticismo, suscita tanta nostalgia, che è sempre un sentimento bellissimo, che alberga però prepotentemente, in questo caso, nella persona anziana di orige e vissuto calabrese. Non credo che lo stesso possa avvenire in un milanese o veneto e neanche in un inglese o giapponese. La coppola e l’asinello o la piazzetta in un piccolo comune propongono una Calabria in gran parte di ieri, così pure i dialoghi di un calabrese che ritorna nella propria terra e cerca la realizzazione dei suoi ricordi. Lo stesso mare bagna una terra che appare alla pari di un territorio inesplorato.

Domanda: l’emozione che prova un calabrese, soprattutto trapiantato nel nord Italia o all’estero, e la voglia che provoca in lui per un rapido rientro nella sua terra, che ha lasciato nel campo dei clementini del nonno, è suscitabile in un non calabrese italiano e soprattutto in uno straniero? Io ne dubito. Ritengo che Muccino abbia fatto una scelta suggestiva, ma sbagliata rispetto allo scopo che si proponeva. È un mio pensiero, che sarà da altri non condiviso, ma ritengo da rispettare senza stigmatizzarlo quale esternazione di un ignorante. Mi auguro di giudicare erroneamente, e che anche grazie allo Spot voluto dalla Regione Calabria e realizzato dall’artista Muccino, tanta più gente decida di visitare e frequentare la nostra regione.
Quanto sto, inoltre, per scrivere non intende volgarizzare il ragionamento apertosi sull’opera “Calabria, Terra Mia”, ma ritengo corretto chiedere conto, a chi ha la competenza, del perché circa sei minuti di filmato vero e otto minuti compreso i titoli di coda, sono potuti costare, così si dice, un milione e ottocentomila euro; somma che credo sia abbondantemente fuori mercato. Mi rivolgo a chi ha in Regione la competenza e la conoscenza perché risponda. Altra domanda riguarda il perché della scelta del regista Muccino, nulla togliendo alle sue provate qualità, e non di un cineasta calabrese di valore e certamente con profonda conoscenza della terra di Calabria, della sua gente e delle emozioni che “oggi” suscitano.