Dietro l’omicidio di Loredana Scalone forse anche un movente economico fotogallery

La relazione tra Sergio Giana, presunto assassino, e la donna era finita in modo brusco già un anno fa

Definirla oggi una storia d’amore, quella tra Loredana e Sergio, ha del beffardo. Perdersi in spiegazioni che diano delle motivazioni ad un gesto tanto crudele appare utile solo ai fini del diritto, tra le cui pieghe dovrà essere trovata una difesa per chi oggi appare indifendibile. Il legame tra Sergio e Loredana si era interrotto, anche bruscamente, un anno fa.

Generico novembre 2020

Si valuta anche il movente economico

E’ possibile, ma tutto da verificare, che Giana, 36enne residente a Badolato, volesse aiuto anche economico dalla donna. Lui, sposato e con un bimbo piccolo, è apparso da subito agli occhi delle forze dell’ordine, come un tipo strano e non solo perché nel momento in cui è stato fermato, aveva qualcosa da nascondere.

Lunedì l’incontro fatale di Loredana Scalone con il suo assassino

Lunedì l’ennesimo incontro, quello fatale per la povera Loredana. Nata a gennaio del 1968, Loredana si era trasferita da Girifalco  a Stalettì dove lavorava come collaboratrice domestica. Una separazione alle spalle ed una figlia. La stessa che nel pomeriggio di lunedì ha ricevuto un falso messaggio dall’uomo che le aveva portato via l’affetto più grande. Cosa sia accaduto nel primo pomeriggio di lunedì forse Sergio Giana lo racconterà più dettagliatamente nei prossimi giorni. L’orrore di oggi parla di una donna condotta, forse con l’inganno, sul terrazzino della famosa Scogliera di Pietragrande, luogo che doveva esserle caro, considerato che sul suo profilo social erano spesso postate foto di quei posti insieme agli inviti alle donne a denunciare qualsiasi tipo di violenza subita. Su quel terrazzino Giana ferisce a morte con il coltello la donna. Tre colpi al volto, altrettante sul petto, sulle spalle. Sono quelle che hanno ucciso Loredana già il lunedì.

Il finto messaggio alla figlia di Loredana mandato da Giana dal telefono della vittima

Poi prende il suo cellulare e manda un messaggio alla figlia della donna, che continuava a cercarla, “Non posso rispondere sto lavorando” scrive Sergio Giana e poi fa sparire quel telefono in mare.  Giana fa rientro a casa, guarda negli occhi sua moglie forse mette a dormire suo figlio.

Le coltellate dopo la morte

Torna il giorno dopo, pulisce tutto con l’ammoniaca, ma non contento di ciò, continua ad infierire su quel corpo. Forse altre 5 coltellate date, dirà l’esame esterno, almeno 15 ore dopo la morte.  Trascorrono le ore e di Loredana nessuna notizia. Le ricerche si infittiscono, partecipano anche gli amministratori di Stalettì che ben conoscono quei luoghi. E poi la macabra scoperta.  Il corpo martoriato di Loredana tra gli scogli.

Le immagini delle telecamere, l’interrogatorio e la confessione di Giana

Le immagini delle telecamere permettono agli inquirenti di tracciare i movimenti del presunto assassino. La determinazione del Pubblico Ministero Anna Chiara Reale, insieme alle risultanze investigative dei carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro e dei carabinieri di Soverato fanno crollare l’uomo dopo una notte di interrogatorio.

Un 25 novembre nel sangue….

Sergio Giana è, al momento per sua stessa confessione, l’assassino di Loredana Scalone. Anche se le indagini continuano per chiudere definitivamente il cerchio. Oggi è il 25 novembre, giornata dedicata al ricordo delle donne delle vittime di violenza. La cronaca è stata più veloce  e feroce di ogni altra parola che potesse essere detta. E forse nessun’altra parola oggi vale più la pena dire.