La Fimp Catanzaro: ‘In Calabria, tra pazienti Covid abbandonati e vaccini insufficienti: ora basta”

Zicchinella: 'Incaricato nella mia duplice veste di sindaco e  medico di chiedere al vertice  dell'Anci Calabria di farsi prontamente (e nuovamente) interprete di questa grave situazione'

Dai pazienti positivi abbandonati a casa ai  vaccini insufficienti per over 80, dai tamponi sospesi per  laboratori chiusi nel week end all’impossibilità di prenotarsi per le inoculazioni.

La Federazione italiana medici pediatri vede in Calabria più ombre che luci nella strategia di contrasto al virus Covid-19.

La FIMP  è in procinto di scrivere al Ministero della Salute e al Commissario delegato per l’emergenza  Figliolo per denunciare  le gravissime criticità in cui versa la sanità calabrese.

Si legge in una nota con in calce la firma del primo cittadino di Sellia Davide Zicchinella: “ Abbiamo appreso tutti l’incredibile vicenda denunciata dal collega sindaco di Soverato Ernesto Francesco Alecci  occorsa ad un suo concittadino, affetto da Covid-19, prima preso in carico dal 118 e poi riportato al suo domicilio (pur non avendo nessuno che potesse accudirlo) per mancanza di posti letto all’Ospedale di Lamezia.

Questa denuncia pubblica fa il paio con quella del sindaco di Nocera Terinese Antonio Albi  che ha denunciato la mancanza di vaccini per gli ultra ottantenni della sua comunità (forniti solo per il 40% della popolazione) e lo stop alla esecuzione dei tamponi nel fine settimana ( malgrado la folle corsa dei contagi) per la chiusura con conseguente “riposo”, durante i weekend, degli operatori del laboratorio di microbiologia del nosocomio Lamezia.

Stessi disagi, in queste ore, denunciati dal sindaco di Cropani Raffaele Mercurio perché non si riesce a garantire il richiamo degli ottantenni che hanno ricevuto la prima dose vaccinale.

A seguito di queste forti e circostanziate denunce, sono stato incaricato dalla mia organizzazione  medica provinciale, la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), nella mia duplice veste di sindaco e  medico,  di chiedere al vertice  dell’Anci Calabria di farsi prontamente (e nuovamente) interprete di questa grave situazione  con la struttura commissariale diretta del prefetto Longo, col Presidente F.F. Spirlì, col commissario delegato per l’emergenza Covid-19 gen. Figliuolo, e, per suo tramite, col Ministero della Salute.

Ovviamente ho adempiuto a tale incarico. Ora spero in breve tempo possa prodursi un documento dei sindaci calabresi di forte denuncia per la situazione sanitaria calabrese che possa portare il generale Figliuolo a ritornare in Calabria ma, questa volta, non le vedere una realtà edulcorata e virtuale, ma possibilmente per toccare con mano la carne viva (dolorante e quasi putrefatta) dei calabresi alle prese col più grande alleato del Covid-19, il  Sistema Sanitario Regionale Calabrese, che malgrado la generosità di tanti operatori, ad ogni livello (mi spiace dirlo da sindaco, medico, volontario vaccinatore) era ed è a  livello di terzo mondo”.

La FIMP chiama, l’Anci Calabria risponde: l’emergenza sanitaria postula programmazione, concertazione e non improvvisazione.