Fiumi di droga sulla costa catanzarese. Notificate 21 misure cautelari

Dall'alba di questa mattina in azione i Carabinieri del comando provinciale e della Compagnia di Soverato. Ricostruiti i collegamenti di alcuni degli indagati con i vertici della cosca “Gallace”

Ventuno persone sono finite in manette all’alba di questa mattina tra Soverato, Guardavalle, Montepaone, Davoli e Catanzaro, nell’ambito dell’operazione The Keys condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, guidata dal Colonello Antonio Montanaro e agli ordini del colonello Giuseppe Carubia, e della Compagnia di Soverato, agli ordini del capitano Luigi Cipriano, e coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro guidata dal Procuratore Nicola Gratteri.

Generico aprile 2021

Carabinieri del Comando Provinciale e della compagnia di Soverato

I militari hanno notificato ordinanze di custodia custodia cautelare (11 in carcere e 10 ai domiciliari) emesse dal gip Alfredo Ferraro su richiesta del sostituto procuratore Debora Rizza a carico di presunti appartenenti ad una consorteria criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, che poteva contare sul possesso di armi.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

I 21 indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi clandestine, danneggiamento, con l’aggravante di aver indotto minorenni a commettere tali reati.

Indagine partita nel 2019

L’indagine partita nel 2019, ha consentito di individuare una organizzazione malavitosa dedita alla gestione dell’attività di spaccio di cocaina e marijuana nell’area del basso Ionio-catanzarese, con proiezioni nella limitrofa provincia di Reggio Calabria.

Le indagini hanno permesso di ricostruire anche i collegamenti di alcuni degli indagati con i vertici della cosca di ‘ndrangheta “Gallace”, attiva in provincia di Catanzaro, con proiezioni nel Lazio, in Toscana e in Lombardia, funzionali al rafforzamento della capacità operativa del sodalizio.

I minori utilizzati come corrieri della droga

Il ruolo di “corriere” veniva spesso affidato a insospettabili minorenni che avevano il compito di trasportare lo stupefacente nel Soveratese per distribuirlo ai pusher attivi nelle locali piazze di spaccio.

Le investigazioni hanno consentito inoltre di censire numerose transazioni economiche, operate utilizzando sistemi di pagamento elettronico, oltre che per eludere le investigazioni, anche per sopperire alle restrizioni di movimento dettate dall’emergenza epidemiologica.

Generico aprile 2021

Attraverso un analitico lavoro di riscontro sulle fonti di prova, basato su intercettazioni telefoniche e video, sono state documentate numerose cessioni di sostanze stupefacente nel territorio di operatività del sodalizio criminale.