Riforma concessioni stabilimenti balneari: c’è delusione tra gli imprenditori catanzaresi

Serve collaborazioni tra Regioni e Associazioni per dare valore alle imprese che operano sul campo da anni. Per ora poca tranquillità

Interviene anche sulla delicata questione delle concessioni degli stabilimenti balneari l’emendamento deliberato dal Consiglio dei Ministri che dovrebbe confluire nel ddl sulla concorrenza.

A partire dal 2024 le concessioni esistenti verranno messe a bando e saranno oggetto di evidenza pubblica, la notizia non può che avere eco anche sugli imprenditori del settore della costa catanzarese, quelli storici e neonati, sui quali ormai da tempo pesa il tema concessioni.

Una questione lunga e spinosa

“La storia è lunga e abbastanza complessa – ha detto Anna de Fazio Presidente Provinciale FIBA Confesercenti – c’è delusione e occorre trovare un giusto equilibrio, è necessario lavorare in sinergia, serve collaborazione tra Regioni e Associazioni di categoria per dare il giusto riconoscimento alle aziende che da decenni operano sul campo.” Questione spinosa che dovrà necessariamente passare al setaccio nell’interesse di una categoria che oltretutto ha lavorato anche nell’incertezza di una pandemia mondiale.

Non si possono spazzare con un colpo di spugna gli operatori esistenti

Gli operatori balneari che hanno investito risorse economiche non indifferenti nelle loro imprese, che hanno fatto di queste attività l’unica fonte di reddito non ne fanno una questione di principio ma di lealtà, perché non è facile mettere su un’azienda in un settore sì virtuoso ma con poche certezze: “La legge 145/2018 prevedeva la validità delle concessioni fino al 2033 e nell’arco di questo tempo il legislatore avrebbe dovuto mettere mano alla nuova legge sulle concessioni, nulla di tutto questo è avvenuto – ha incalzato l’imprenditrice –  qui sulla costa catanzarese ci sono stabilimenti che hanno avuto la concessione oltre 50 anni fa e in altre zone d’Italia c’è chi gestisce gli stabilimenti da oltre un secolo. Ci è stato affidato un bene dallo Stato e ci siamo impegnati a renderlo fruibile e proficuo. Abbiamo investito tempo e denaro e non si può pretendere di spazzare via con un colpo di spugna alcuni degli imprenditori di un settore di notevole incidenza economica per il paese.”

Cosa accadrà ai vecchi concessionari? Non c’è tranquillità per il futuro

Ma a questo punto cosa potrebbe accadere? Quale sarà lo scenario che gli imprenditori in essere potrebbero trovarsi davanti? “Se le cose stanno così dal 2024 qualsiasi soggetto che risiede in Europa potrà partecipare al bando per l’ affidamento delle concessioni già in essere – ha spiegato Anna de Fazio – non pretendiamo che ci vengano affidate le cose per forza ma vorremmo equilibrio, altrimenti i primi ad essere discriminati saremo proprio noi. E’ necessario dare giusto valore alle realtà che ci sono da sempre – ha proseguito – bisogna scrivere le regole di evidenza pubblica, occorre analizzare tanti aspetti, mappare le coste per capire quanti spazi liberi ci sono realmente.” E nell’attesa? “Noi non stiamo tranquilli, quest’incertezza ti toglie serenità! Come fai ad investire? Come possiamo fare una programmazione? L’emendamento approvato in Consiglio dei Ministri ha accolto alcune delle nostre richieste, necessariamente si dovrà ora trovare il giusto equilibrio nel passaggio parlamentare nell’interesse di tutto il sistema turistico e balneare italiano.”