Tecnologia e ambiente nel cuore dell’Itts “Scalfaro”

Gli studenti realizzano il progetto SOLAIR per l’autonomia energetica da fonti pulite.

Fervono numerosi i progetti nei laboratori dell’ITTS “E. Scalfaro” di Catanzaro, di cui il Dirigente scolastico è il dott. Vito Sanzo.

In particolare, gli studenti delle articolazioni di Elettronica e Telecomunicazioni (classi 3a, 4a e 5a G per Telecomunicazioni, 3a, 4a e 5a D per Elettronica) stanno sviluppando, con la supervisione dei docenti, il progetto SOLAIR – Solar Powered Air Quality System.

Partendo dall’attualità, dalla recente pandemia di Covid 19 e dalla guerra russo – ucraina che hanno cambiato radicalmente la vita della popolazione mondiale negli ultimi anni, con i conseguenti aumenti dei costi dell’energia e dei rischi di un aumento dei contagi, che potrebbe costituire ancora un pericolo serio dal punto di vista sanitario (pressione sugli ospedali, ricomparsa di polmoniti ecc…), alunni e docenti stanno progettando e realizzando una soluzione “globale” per contrastare, almeno in parte, queste problematiche.

 

La Scuola, con le sue peculiarità e le sue fragilità potrebbe risentire parecchio di queste problematiche, risultando parecchio probabile un aumento dei casi Covid nel corso dell’anno scolastico, aggravate dalla riduzione dei livelli di riscaldamento e di elettricità che potrebbero verificarsi nel corso delle giornate, andando ad impattare sulla qualità della didattica.

Lo scopo del progetto è quello di rendere un ambiente come il Laboratorio 9 di Telecomunicazioni dell’ITTS Scalfaro “quasi” indipendente dal punto di vista energetico, tramite un impianto fotovoltaico (pannelli, inverter, regolatore di carica, batteria di accumulo, regolatore di carica) cosiddetto “stand alone” (o a isola, dato che non è connesso alla rete, “off grid” in gergo) provvedendo inoltre ad un monitoraggio e ad un controllo dei livelli di anidride carbonica (CO2), Monossido di Carbonio (CO), particolato, Temperatura e Umidità relativa. Il monitoraggio avverrà tramite opportuni sensori, con i dati che verranno trasmessi “real time” su una piattaforma IOT, mentre il controllo dei livelli sarà gestito tramite un microcontrollore che determinerà l’accensione di un purificatore d’aria, quando i valori di CO2 risulteranno elevati.

 

Recenti studi hanno, infatti, dimostrato una correlazione tra livelli di biossido di carbonio (CO2) e di particolato (polveri) elevati e trasmissione del virus Sars Cov 2: con la fine dell’emergenza e la fine dello smart working o della DAD, si è tornati a riempire gli ambienti di lavoro e le aule, il che porta a vivere molte ore in ambienti con alti livelli di CO2 e polveri, di conseguenza sorge la necessità di ridurre il rischio di una recidiva da parte della pandemia.

Potrà inoltre essere considerato, se la taglia dell’impianto fotovoltaico e il budget lo consentiranno, anche l’inserimento di una pompa di calore che provvederà al condizionamento estivo – invernale e al raggiungimento delle condizioni di benessere.

L’energia prodotta dai pannelli verrà utilizzata per alimentare tutti questi componenti o immagazzinata in una batteria di accumulo che a sua volta potrà alimentare gli stessi carichi quando l’impianto non produce energia. Ne risulta un notevole risparmio in termini di costi di energia (dati i costi attuali del kWh, tale impianto potrebbe ripagarsi nel corso di poco tempo, cfr. successiva scheda costi benefici).

Tale progetto, oltre ad avere una notevole ricaduta didattica sugli alunni delle Articolazioni Elettronica e Telecomunicazioni, permettendo loro di acquisire competenze facilmente spendibili nel mondo del lavoro e nell’Università, permette di abbracciare altre discipline oltre a quelle tecniche come, per esempio, l’Educazione Civica (tematiche come risparmio energetico, monitoraggio ambientale, Agenda 2030…) risultando anche un ottimo compito di realtà.