A Catanzaro “Violenza contro le donne: educare per prevenire, conoscere per contrastare” foto

L'evento è stato promosso dall'Istituto De Nobili diretto da Angelo Gagliardi in collaborazione con l'associazione 'La voce della legalità'

Si è tenuto ieri mattina presso il Musmi di Catanzaro l’incontro formativo dal titolo “Violenza contro le donne: educare per prevenire, conoscere per contrastare” promosso dall’Istituto Giovanna De Nobili diretto dal Dirigente scolastico Angelo Gagliardi in collaborazione con l’associazione ‘La voce della legalità’ rappresentata dagli avv. Giulia Anna Pucci e Simone Rizzuto, con il coordinamento della referente Prof. Elena Maida.

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L’evento – moderato con equilibrio e professionalità dalla giornalista Maria Rita Galati che ha peraltro opportunamente messo in luce i drammatici numeri e dati legati ai femminicidi – ha visto in apertura i saluti istituzionali e l’intervento introduttivo del Dirigente Gagliardi, il quale nel presentare e spiegare il senso dell’incontro programmato in sinergia con La voce della legalità, ha sottolineato come la prevenzione ad ogni forma di violenza sia una battaglia quotidiana e costante che inizia proprio tra i banchi di scuola, in quanto la cultura può agire come potente agente di cambiamento.

Il ruolo e il contributo della scuola sono fondamentali nella diffusione dell’educazione al rispetto, all’uguaglianza e alla lotta contro violenza e discriminazioni, ha proseguito il Dott. Gagliardi, rimarcando l’importanza della promozione della parità di genere e della prevenzione della violenza contro le donne nell’ambito dell’Educazione civica. A seguire l’intervento del Direttore di Catanzaro informa Riccardo Di Nardo, che ha evidenziato l’importanza rivestita – nell’ambito del fenomeno in crescita esponenziale della violenza contro le donne – di una seria, chiara e corretta informazione, focalizzando efficacemente l’attenzione altresì su come possa essere rischiosa – oltre che lesiva della memoria e della dignità della vittima e dei familiari – un’operazione di spettacolarizzazione del fatto storico legato alla violenza; un’informazione imparziale e corretta contribuisce ad una formazione e ad un’analisi da parte dell’opinione pubblica circa il fenomeno della violenza di genere altrettanto corretta. L’ intervento del Direttore Di Nardo è stata l’occasione preziosa per gli studenti di ascoltare il racconto dell’esperienza ventennale anche nell’importante ruolo di sensibilizzazione rispetto a tutte le problematiche di stringente attualità che Catanzaro informa riveste.

Giulia Anna Pucci si è poi soffermata innanzitutto sul coinvolgimento e l’attenzione dimostrata dagli alunni, elogiando l’ impegno di grande qualità e la notevole sensibilità etica, artistica e creativa nell’elaborazione e rappresentazione del tema trattato. L’incontro organizzato dall’Istituto De Nobili unitamente a ‘La Voce della legalità’ ha avuto la finalità di offrire molteplici contributi derivanti da realtà eterogenee, quotidianamente impegnate sul territorio nella prevenzione e nel contrasto alla violenza contro le donne, al fine di trasmettere agli studenti utili elementi di conoscenza. Ha messo quindi in evidenza l’humus in cui violenza e discriminazioni proliferano, costituito da pregiudizi sulle donne e ruoli stereotipati, il cui superamento dei quali – nell’ottica dell’uguaglianza e della parità dei sessi – rappresenta l’elemento chiave per prevenire la violenza. Il vice presidente Simone Rizzuto ha preliminarmente focalizzato l’attenzione sull’importanza commemorativa riconnessa al 25 novembre, quale data designata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, successivamente ha esplicato e spiegato agli studenti le innovazioni normative a partire dal Codice rosso cioè la legge n. 69 del 2019, ponendo dapprima l’attenzione alla locuzione giornalistica che si attribuisce alla legge, quindi codice rosso mutuato non dal lessico giuridico bensì dal pronto soccorso ospedaliero, laddove appunto i casi più gravi devono essere trattati in regime di priorità; ha poi accennato alle principali modificazioni sostanziali e processuali, agli inasprimenti sanzionatori per quanto riguarda il delitto di maltrattamenti contro familiari e conviventi e l’introduzione di quattro nuove figure di reato, quindi: revenge porn, reato di sfregio ossia lesioni permanenti sul viso per esempio a seguito di fenomeni come il lancio dell’acido, il reato di costrizione e induzione a contrarre matrimonio, il reato legato alle trasgressioni di provvedimenti legati all’allontanamento del soggetto dalla casa coniugale; ponendo l’attenzione infine ad una sorta di cortocircuito sistemico, ai limiti del paradosso, determinato dal fatto che a fronte di un inasprimento sanzionatorio oltremodo significativo si assiste tuttavia ad un aumento inarrestabile di casi di violenza di genere, da qui la necessità di affrontare il fenomeno in chiave anche socio-culturale- relazionale oltre che giuridico – penale e repressiva.

È intervenuto poi il Dott. Saverio Sapia, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, che in maniera molto chiara, lineare e didascalica ha rappresentato il ruolo svolto dall’Ufficio di Procura Catanzarese e anche dalla Sua persona, per quanto riguarda il fenomeno della violenza di genere, facendo concretamente degli esempi, a partire dal nuovo dato normativo, analizzandone puntualmente anche le criticità, ripercorrendo in modo esaustivo le differenze giuridiche e fattuali esistenti prima e dopo la riforma. È stato utile per gli studenti comprendere pertanto come la Procura della Repubblica Catanzarese vada a scandagliare i casi o presunti tali di violenza di genere.

Un momento altamente toccante è stato quello della testimonianza di Maria Giulia Scalone, sorella di Loredana Scalone, brutalmente uccisa due anni fa in località Stalettì. Ha descritto la personalità di Loredana, una donna bella, forte, da sempre autonoma e che viveva la sua vita con fierezza, autodeterminazione e grande vitalità . Maria Giulia Scalone ha raccontato – tra intenso dolore e lucidità – l’efferatezza dell’atroce omicidio di cui la sorella è stata vittima, parlando della sofferenza quotidiana in cui vivono lei e i suoi familiari per la perdita della sorella, definendola “un ergastolo” per tutti loro. Ha vigorosamente sensibilizzato gli studenti, precisando come prima della cruenta uccisione della sorella, storie di questo tipo erano per lei storie lontane e destinate a finire nel servizio mediatico di pochi minuti. Ha quindi rivolto un forte appello a non sminuire i segnali allarmanti talvolta insiti nelle relazioni sentimentali e a non ignorare mai situazioni anomale e comportamenti allarmanti che possono costituire l’anticamera di qualsiasi forma di violenza o maltrattamento.

Le conclusioni sono state affidate all’intervento specialistico della psicologa Romina Ranieri che ha condiviso la sua esperienza professionale anche attraverso le peculiari attività costantemente svolte dal Centro antiviolenza Mondo rosa a favore di donne vittime di violenze ed i loro figli. Ha parlato ai ragazzi dell’importanza di attivare e garantire una rete di protezione a supporto dei difficili percorsi esistenziali delle donne che trovano la forza di denunciare e andare incontro a poderosi e consequenziali cambiamenti di vita. A fasi alterne gli studenti si sono esibiti in una serie pregevole di bellissime manifestazioni artistiche, a partire da una canzone da loro creata dedicata a Lea Garofalo, a Loredana Scalone e a tutte le donne – schiacciate dal peso della violenza maschile, deturpate nella loro femminilità e private della dignità – alla realizzazione di due video rispettivamente rivolti alla memoria di Loredana Scalone e di Lea Garofalo. A margine dell’evento, la Voce della legalità’ si è resa pubblicamente portavoce di un’iniziativa finalizzata all’intitolazione a Loredana Scalone di uno spazio istituzionalmente destinato all’ascolto protetto di donne vittime della violenza maschile.