Contratto con Sieco: “Non realizzazione seconda isola ecologica non è causa di risoluzione”

L'assessore Casalinuovo risponde al consigliere Veraldi: "Nessuna clausola prevede questo"

“Sarebbe davvero interessante – scrive l’assessore all’Ambiente, Aldo Casalinuovo – capire cosa muove il consigliere comunale Veraldi, il quale fin dall’insediamento di questa giunta ha inteso ingaggiare una personalissima ed ossessiva battaglia con il settore a me affidato con delega assessorile. L’ultima sua uscita è questa: secondo il consigliere dovremmo rescindere il contratto con la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, consegnando la città al caos, alla sporcizia, alla non raccolta dei rifiuti quotidiani di utenze domestiche e commerciali, alla mancanza di assistenza in situazioni emergenziali, come nel caso dell’ultima alluvione che ha colpito la città. Indubbiamente un’ottima idea. E lo dovremmo rescindere, poi, sulla base di quel che lui in perfetta solitudine ha stabilito, non già sulla base di una clausola contrattuale che, in verità, non esiste. E già, non esiste.

Perché tra le cause di risoluzione del contratto previste dall’art. 14 del capitolato d’appalto, non vi è affatto la mancata realizzazione di una seconda isola ecologica, come sostiene il consigliere comunale. Il contratto avrebbe potuto essere rescisso se, illo tempore, la ditta aggiudicataria dell’appalto non avesse provveduto ad impiantare la prima isola ecologica, realizzata a suo tempo su viale Magna Graecia e ad oggi pienamente operante. Nel capitolato del 2015, infatti, si “auspicava” (proprio così, testuale) la installazione di una seconda isola ecologica, la cui realizzazione sarebbe stata considerata come proposta migliorativa del servizio, con un punteggio massimo di 8 punti aggiuntivi nella relativa aggiudicazione, come previsto dal disciplinare di gara. Questa poi non è stata realizzata e alla ditta aggiudicataria è stata detratta una quota economica, come stabilito con determina del dirigente del settore dell’epoca e sulla base della relativa analisi dei costi.

Tutto ciò, si badi, appunto con la precedente amministrazione, giacché il vecchio contratto è, come detto, del 2015 ed è stato rinnovato, agli stessi patti e condizioni, nell’aprile 2022, per un ulteriore anno (dall’1 luglio 2022 al 30 giugno 2023). Dunque, ben prima dell’insediamento di questa giunta. Questo è quanto. Ora, piuttosto che pensare a fantasiose e non praticabili rescissioni del contratto, l’amministrazione Fiorita e il settore a me affidato hanno inteso muoversi su un’altra e credo più utile direttrice: quella, cioè, di operare per far funzionare al meglio il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti (con tante problematiche che si pongono quasi quotidianamente anche nelle discariche autorizzate e che vengono, in silenzio, risolte); di operare per rendere sempre più pulita la città, nonostante la sua estensione territoriale (quasi quanto quella di Napoli) e le difficoltà di vario genere che si incontrano in tale attività; di non dare tregua a coloro che la sporcano con gli abbandoni dei rifiuti lungo le strade; di intensificare i controlli.

E, nel contempo, ci si è mossi anche per avviare le procedure per la realizzazione di un sistema di cassonetti interrati, con una progettazione fatta a tempo di record e che a breve andrà a gara; per acquistare nuove telecamere, al fine di combattere sempre più efficacemente l’inciviltà di coloro che sporcano la città; per sgomberare dai rifiuti l’alveo della Fiumarella, onde consentire i prossimi lavori di messa in sicurezza dell’alveo stesso; o, ancora, per sottoscrivere una convenzione con la casa circondariale “Caridi” finalizzata ad utilizzare i detenuti che possono accedere al lavoro esterno per attività di pulizia delle aree pubbliche.

Tutto questo per richiamare soltanto alcune delle cose in itinere. Insomma si cerca di fare – pur con pecche e limiti inevitabili – nell’interesse di Catanzaro. Ma la priorità, a quanto pare, è la rescissione del contratto con la ditta che si occupa della pulizia delle nostre strade e che raccoglie ogni giorno i rifiuti che produciamo, perché così ha stabilito un consigliere comunale nel suo fantasioso e abbastanza incosciente girovagare con la mente. Va bene così, nessun problema: il mondo è bello perché è vario. Ma ognuno potrà giudicare”.