“E’ importante intervenire per sanare i mali endemici e le gestioni discutibili degli apparati” foto

Le riflessioni dell'avvocato Antonello Talerico nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti

“Oggi in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte dei Conti sono intervenuto rassegnando alcune riflessioni sulla grave situazione della Regione Calabria”. Ad intervenire è l’avvocato Antonello Talerico, consigliere regionale.

 

La magistratura contabile più di ogni altra autorità giudiziaria conosce il territorio in cui opera

“La magistratura contabile più di ogni altra autorità giudiziaria conosce il territorio in cui opera, poiché è costretta a studiare (attraverso il controllo e l’intervento giurisdizionale) le cause di inefficienza e di mala gestio della P.A., nonché i fenomeni socio-economici con cui i primi si intrecciano spesso per dare seguito a patti scellerati. Ciò in quanto in Calabria l’agire della Pubblica Amministrazione è spesso caratterizzato da una diffusa incapacità amministrativa, gestionale e contabile accertata purtroppo anche dalla Corte dei Conti, che sovente verifica come il soggetto danneggiato sia proprio l’Ente Regionale o le singole Asp”, afferma Talerico.

 

 

Ma le disfunzioni della burocrazia, sono legate anche alla degenerazione determinata dalla proliferazione di leggi, dalla concentrazione di plurime competenze in capo a pochi soggetti

“Per tali ragioni è importante intervenire per sanare i mali endemici e le gestioni discutibili degli apparati della Pubblica Amministrazione, specie in Calabria, ove l’omertà e le collusioni sono gli elementi di forza del malfunzionamento della P.A., anche nell’uso dei fondi pubblici – afferma ancora Talerico -. Ma le disfunzioni della burocrazia, sono legate anche alla degenerazione determinata dalla proliferazione di leggi, dalla concentrazione di plurime competenze in capo a pochi soggetti, dalla prodiga costituzione di nuovi enti (inattivi) nati per soddisfare solo esigenze dei poteri forti o di partito, cosi ridisegnandosi rapporti sempre più disordinati tra la P.A. e privati, esaltandosi sempre più il fenomeno clientelare.
Ancor più dobbiamo attenderci nuove responsabilità derivanti dal controllo sull’utilizzazione delle risorse finanziarie del Pnrr, che spesso rischiano di non trovare un corretto impiego da parte di amministratori e tecnici”.

 

I percorsi iniqui, le scorciatoie indebite, la tendenza a tollerare anche i piccoli abusi nella quotidianità, costituiscono l’humus in cui proliferano posizioni di “potere”

“Anche il conferimento di incarichi esterni alla P.A. oramai sfugge ai più elementari principi di trasparenza e meritevolezza, poichè si attribuiscono -senza alcuna selezione- vantaggi e benefici economici all’incaricato, spesso legato da rapporti personali con i rappresentanti del committente pubblico, siccome parzialmente giustificati in passato dall’inflazionata figura del rapporto c.d. fiduciario, utile per ogni stagione politica – ha affermato ancora nel proprio intervento -. E, quindi i percorsi iniqui, le scorciatoie indebite, la tendenza a tollerare anche i piccoli abusi nella quotidianità, costituiscono l’humus in cui proliferano posizioni di “potere” che trasformano prassi patologiche in pratiche di ordinaria amministrazione”.

 

 

“L’attività di controllo della Corte dei Conti svolta in relazione al giudizio di parificazione sul rendiconto della Regione, consente, poi, l’acquisizione di informazioni essenziali sull’attendibilità e sulla veridicità dei dati del bilancio regionale e, di conseguenza, il controllo incrociato anche sui bilanci di alcuni importanti Comuni. Ed invero, proprio attraverso il giudizio di parificazione la magistratura contabile locale ha individuato alcune patologiche cause di inefficienza dell’agire della Regione, giusta anche la grave immobilizzazione di importanti risorse economiche (essendo emerso, infatti, un dato allarmante secondo cui ingenti risorse finanziarie sarebbero divenute da anni indisponibili in conseguenza dei plurimi atti di pignoramento da parte di terzi). A ciò si aggiunga che molte risorse economiche regionali rimangono vincolate per anni nonostante il pagamento del debito, ciò in quanto vengono ritardate o omesse le procedure di svincolo degli ingenti importi pignorati o peggio ancora omesse le verifiche ed i controlli sui dati del contenzioso di competenza delle componenti politiche e amministrative (dovendosi, invece, sottolineare l’immenso lavoro svolto dall’Avvocatura regionale costretta ad operare in carenza di organico rispetto ad un contenzioso che si inflazione anno dopo anno)”.

 

Attraverso il giudizio di parificazione la magistratura contabile locale ha individuato alcune patologiche cause di inefficienza dell’agire della Regione

“Grazie sempre all’attività della Corte dei Conti è stato conclamato l’ulteriore dato critico regionale, derivato dall’elevato volume delle risorse impiegate per la spesa sanitaria, che annualmente si aggira intorno ad una percentuale pari a circa l’80 per cento della spesa regionale – rimarca Talerico -.  Tale preoccupante quadro impone in tempi brevi una gestione competente e adeguata del sistema sanitario regionale, difficile da attuare dopo un commissariamento perpetuo (finalmente giunto a conclusione) e con un aumento cronico delle criticità, con inevitabili ricadute negative anche sugli standard dei servizi resi alla collettività e, quindi sulla valutazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria (i c.d. LEA). Tale quadro generale della Sanità è stato, invero, aggravato dai vari commissari che hanno di fatto ingessato la sanità regionale, per l’inadeguatezza delle scelte adottate nonostante le ingenti risorse finanziarie disponibili.

 

 

La Calabria ha bisogno di virtuosismi, ha bisogno di volare in alto, ha bisogno di cambiamento culturale e di mentalità

“Si aggiunga per come riferito dal Presidente del Tar di Catanzaro in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario, la nomina a Commissario della sanità nella persona del Presidente della Regione ha determinato nel segmento “sanità” la riduzione di parte del contenzioso, a dimostrazione della fondamentale importanza della ineludibile interazione e dialogo degli Uffici regionali amministrativi con quelli dell’area sanitaria – conclude Talerico -. La Calabria ha bisogno di essere liberata, più di ogni altra Regione, dalla diffusa mala gestio della macchina pubblica ed in tutto questo la Magistratura contabile ha una fondamentale funzione di decontaminazione. La Calabria ha bisogno di virtuosismi, ha bisogno di volare in alto, ha bisogno di cambiamento culturale e di mentalità, ha bisogno di interventi strutturali e di risorse umane ed economiche gestite, però, da persone competenti. Abbiamo tutti il dovere di costruire insieme la fiducia nel futuro del Paese, perché non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto”, conclude Talerico.