“Per migliorare la sanità calabrese meglio parlare con i sanitari che con esperti esterni”

La lettera di un medico catanzarese al presidente della Regione, Roberto Occhiuto

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Illustrissimo Governatore della nostra regione,

Sono un medico che lavora da tanti anni presso un ospedale calabrese, Le invio questo videomessaggio che mi viene fuori dall’anima dopo aver ascoltato il suo recente Lei ha detto che il problema della nostra sanità è la mancanza di cortesia da parte del personale sanitario, come se fosse il vero, unico, grande problema.

Potrebbe anche essere in parte vero ma non si può fare questa affermazione e vi spiego il perché.  Se mi chiedessero di parlare dell’amministrazione pubblica e dei suoi dirigenti, io, semplice cittadino rischierei di mettere in campo i soliti stereotipi (governo ladro, se giri per gli uffici vedrai che si leggono il giornale, ecc), ma se io fossi attento o ancor più rivestissi un ruolo istituzionale non potrei lasciarmi andare a tali affermazioni perché, seppure talvolta vere, possono ingiustamente colpevolizzare quelle tante persone che svolgono con coscienza il proprio lavoro e, come lei, danno il cuore e l’anima.

 

La nostra società è malata, ben lo sappiamo, e gli ospedali incastonati in questa realtà non sono esenti dai malesseri che riguardano il resto del mondo. Sembra un ossimoro, un triste ossimoro ma anche gli ospedali possono essere malati. Esiste la “malasanità” così come esiste il “malgoverno”, non certo il suo.

La gestione di tipo aziendale, si sa, è difficilmente applicabile, se non a costo di grossi errori, ad una struttura che non può, almeno nei suoi cardini, essere considerata solo ai fini produttivi, con una gestione di numeri e di bilanci.

 

Almeno tali giusti risvolti non possono influenzare la qualità del lavoro. Un buon padre di famiglia deve far quadrare i conti della stessa per evitare tracolli e problemi concreti ma la famiglia si basa su elementi umani di altissimo valore e sono assolutamente prioritari su tutto. Giustissimo inviare equipe per controllare il comportamento dei sanitari.

Tale proposta la feci anni fa citando il suo utilizzo, non certo recente, presso grosse strutture ospedaliere “satisfation team”. Praticamente in grosse strutture ospedaliere questi team girano per notare vari problemi (per esempio se notano alcune persone che mostrano insoddisfazione chiedono alle stesse la causa del loro disappunto) e ciò ai fini di migliorare il servizio.

Ma ciò che lei propone sembra piuttosto un controllo dell’efficienza sempre con una impronta aziendale e con scopo repressivo. Tali servizi esistono e devono essere implementati in seno alle strutture sanitarie con lo scopo di migliorare il servizio, evidenziare rischi e carenze per mettere in atto strumenti di risoluzione ed evitare la reiterazione dei disservizi.

Caro governatore, io semplice medico quasi alle soglie della pensione, senza alcun interesse se non quello di lavorare in un ambiente sempre più pronto a rispondere alle esigenze dei malati, da tempo chiesi di poter parlare di alcuni problemi. Potrete notare le mie istanze inviate per via telematica, attraverso canali che avete predisposti. Non ho ottenuto alcuna risposta.

Sono d’accordo con lei che con la buona volontà si possano risolvere tantissimi problemi sanitari e auspico che nei prossimi giorni possiamo mettere in atto momenti di confronto costruttivo.

Ne sono certo, davvero. Sarebbe meglio che parlasse con noi operatori sanitari, piuttosto che con esperti esterni al nostro ospedale. Solo noi conosciamo la nostra storia e le nostre battaglie giornaliere.

Sono certo che dopo la messa in atto di alcune strategie tornerà il sorriso a tutti gli operatori sanitari, anche a quelli che magari non possiedono al momento quella resilienza che ti permette di sorridere malgrado tutto.

 

Dottor Stellario Capillo