“Il prof. Quattrone ci spieghi il reale motivo per cui ha deciso di smantellare il Cnr di Catanzaro”

Il consigliere regionale Antonello Talerico torna sul destino del Consiglio Nazionale delle Ricerche e richiama i vertici dell'Umg alle proprie responsabilità

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Consiglio Nazionale delle Ricerche, ciò che oggi si ripropone (a Germaneto-Catanzaro) è già accaduto nel passato (ISN di Mangone-Cosenza) e puntualmente ritorna anche se ogni ricorso comprende ed ingloba sempre il corso precedente (teoria dei corsi e ricorsi storici).
Il protagonista però è sempre lo stesso, il prof. Aldo Quattrone, che va oltre la storia dei tempi.

Il 1° luglio 2017 il Consiglio nazionale delle ricerche che aveva sede presso l’Istituto di scienze neurologiche di Mangone (CS) inoltrava al proprietario dell’immobile in locazione una nota il cui oggetto recitava “contratto di locazione Immobiliare Piano Lago CNR; inadempienza manutentiva”.
Si stava per completare la strategia, iniziata qualche anno prima, per smantellare il CNR di Mangone (CS).

Anche quando il direttore dell’Isn di Mangone, risultava essere formalmente il Prof. Antonio Gambardella (che ereditò un bel contenzioso per fatti risalenti alla gestione precedente, cioè quella del Prof. Quattrone, ma poi finalmente da Prof. Associato divenne Prof. Ordinario), a gestire tutto, anche i rapporti con il Cnr, era sempre e solo il Prof. Aldo Quattrone.

I fatti dell’Isn di Mangone determinarono financo la necessità di una interrogazione parlamentare presentata da Elio Lannutti al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’istruzione, dell’università e della ricerca, della salute e dell’economia e delle finanze.

L’Istituto di scienze neurologiche (Isn) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Mangone (Cosenza) oltre allo studio delle malattie del sistema nervoso, effettuava, altresì, prestazioni diagnostiche altamente specialistiche in convenzione con il Servizio sanitario della Regione Calabria e con varie Aziende sanitarie ed ospedaliere, con circa oltre 8.000 prestazioni annuali di diagnostica specialistica.

Sennonchè, dall’esame del decreto del Presidente della Giunta della Regione Calabria n. 133 del 21 dicembre 2011 risultava anche che l’Isn di Mangone nell’anno 2011 aveva svolto attività sanitaria, con pagamento del ticket da parte dell’utenza, anche in assenza di valida convenzione con il SSR.

Emergevano ulteriori anomalia, ovvero che alcune somme stanziate dal Cnr in favore dell’Isn/Cnr di Mangone (CS) per la realizzazione di specifiche attività di ricerca (modulo di ricerca – “Sistemi avanzati di videocomunicazione su IP e telemedicina”, nonché modulo di ricerca “Trasmissione sicura su reti private virtuali”) venivano interamente utilizzate dalla direzione dell’Isn per finalità totalmente estranee a quelle previste dai moduli finanziati.

Addirittura esplose lo scandalo dei costi sostenuti dal CNR per la locazione dello stabile del Cnr di Mangone (CS), già oggetto di numerosi atti ispettivi, nei quali si evidenziava una forte discrepanza tra quanto effettivamente pagato dal Cnr stesso per il canone di locazione (520mila euro annui) e quanto ritenuto congruo dall’Agenzia delle Entrate a settembre del 2014 (163mila euro annui).
Di tale vicenda se ne occupava anche la trasmissione ‘Striscia la notizia’ nella puntata dell’8 maggio 2017.

Quello che in sostanza è accaduto all’Isn di Mangone (CS) con la gestione Gambardella-Quattrone sta oggi succedendo al CNR di Germaneto-Catanzaro per volontà sempre del professore emerito Aldo Quattrone, poi rimosso dalla carica di responsabile della sede del CNR di Germaneto nel febbraio 2023, per l’intervenuta nomina di altro soggetto.

Per concludere, quello che manca per ricostruire le vicende del CNR di Quattrone è sempre il criterio di selezione/scelta dei pazienti che venivano sottoposti agli esami radiodiagnostici presso il CNR di Germaneto-Catanzaro.
Non è ben comprensibile (o potrebbe essere facilmente comprensibile) il criterio di arruolamento dei pazienti, ovvero se questi erano provenienti da studi medici privati o da ambulatori del SSR.

Nessuno ha risposto, neanche il Rettore De Sarro, eppure la domanda era facile, tipo le domande a piacere per metterti a proprio agio.
Ora poiché si tratta di soldi pubblici e di prestazioni sanitarie in parte gravate sul sistema sanitario regionale, ho deciso di chiedere direttamente al Prof. Aldo Quattrone, al quale invierò una formale richiesta, che inoltrerò, altresì, all’attuale responsabile del CNR di Germaneto, ed al Prof. Giovanni Cuda, prossimo rettore dell’UMG, per designazione divina, il quale risulta aver svolto diverse attività di ricerca proprio con il Prof. Quattrone e con De Sarro nell’ambito del progetto CAL.HUB.RIA (ove è partner aziendale la Biotecnomed diretta dalla dott.ssa Simona Lombardi, altro braccio destro del Prof. Quattrone, già segretaria amministrativa di ISN di Mangone, ai tempi dell’ispezione contabile del CNR subita dalla gestione Gambardella).

Ad ogni modo dopo le mie note stampa sono stato contattato da qualche professore (qualcuno del passato e qualcuno dell’attuale presente) dell’UMG, da qualche ricercatore e devo dire la verità anche da qualche paziente e, tutti costoro mi hanno spiegato come funzionava, dandomi anche la disponibilità a scrivermelo ufficialmente.

Ma io vorrei una risposta dal Prof. Quattrone e, poiché so che lui nulla teme, vorrei chiedergli anche di spiegare alla Città il vero motivo per cui ha deciso di smantellare il CNR di Catanzaro, non credo, infatti, che ciò sia avvenuto perché già responsabile da tempo di altro Centro di Ricerche di Neuroscienze situato nello stesso stabile di quello del CNR, anzi adiacenti”.

Antonello Talerico
Consigliere Regionale