“Più posti nei corsi di laurea di medicina negli atenei calabresi, un’opportunità per i nostri giovani”

Per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: “Sono numeri solidi e significativi per una regione che ha bisogno di unità d’intenti e non certo di competizioni campanilistiche"

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“La scelta del Ministero dell’Università e della Ricerca di incrementare di oltre 4 mila posti quelli disponibili per gli studenti intenzionati a frequentare i corsi di laurea di medicina e chirurgia delle università, è un importante segnale lanciato dal governo per contrastare le sofferenze di personale nel Servizio sanitario nazionale. Di questo investimento beneficeranno le università calabresi, che potranno assicurare maggiori opportunità ai nostri giovani di restare, studiare e formarsi nella nostra terra. Il nuovo corso dell’Unical, in fase di accreditamento, si affiancherà a quello dell’Universita Magna Graecia di Catanzaro che, rispetto al precedente anno accademico, potrà contare su circa 150 posti in più per un totale di 475 posti in Medicina e Chirurgia”.

 

Per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: “Sono numeri solidi e significativi per una regione che ha bisogno di unità d’intenti e non certo di competizioni campanilistiche. L’impostazione del governo Meloni è in linea con i progetti messi in piedi dalla Regione che, in meno di un anno e mezzo, ha ottenuto ciò che per venti anni nessuno era riuscito ad ottenere: la creazione dell’Azienda ospedaliero universitaria ‘Renato Dulbecco’. L’integrazione di due realtà importanti e diverse come Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, oltre a rafforzare l’assistenza sanitaria, si prefigge di consolidare la leadership nella didattica, nella formazione e nella ricerca in ambito sanitario dell’Ateneo di Catanzaro. Quest’ultimo, a differenza di altri, può contare su una ricca rete di scuole di specializzazione, aspetto su cui mi auguro il governo Meloni faccia un ulteriore sforzo, per rovesciare la tendenza secondo cui una bassa percentuale di laureati diventano specialisti, visto che sono poi quest’ ultimi ad essere effettivament impiegati negli ospedali pubblici. Sono convinto che la prossima campagna comune per salvare il Servizio sanitario sia contrastare la fuga dei medici, in particolari dai reparti dell’emergenza urgenza, e rendere questa professione più attrattiva rispetto alle attuali disagiate condizioni”.

 

Afferma il presidente Mancuso: “La sfida che attende il nuovo Rettore e gli organismi di nuova elezione dell’Umg è impegnativa e stimolante. Sarà loro compito garantire un’elevata qualità dell’offerta formativa. Una sfida che viaggia di pari passo con il progressivo avanzamento dello sviluppo della ‘Dulbecco’, che seguirà le scadenze fissate dal protocollo d’intesa Regione-Umg. A partire dal progetto di realizzazione di un nuovo pronto soccorso, necessario per il territorio e fortemente voluto dai pazienti”.

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