Chiude l’edicola di Costantino, in piazza Prefettura, presidio di cultura e socialità

Da domani niente più quotidiani in vendita. Serranda alzata solo fino ad esaurimento rese. L'edicolante dal sorriso gentile: "Qui lascio un pezzo di cuore". Nessuno raccoglie l'eredità ma per la Provincia l'attività andava comunque spostata

Ne è passata di storia da questo angolo di piazza. Stretta tra i Palazzi delle istituzioni, benedetta dall’ombra della Basilica dell’Immacolata, testimone di proteste e manifestazioni, quanto di cortei festanti di matrimoni e della mestizia di funerali. Giornali sottobraccio e sigarette, compagnie variegate diventate all’occorrenza equipe esperta di commissari tecnici accalorati nel post partita o team di politologi improvvisati, da 28 anni l’edicola di Francesco Costantino, detto Tonino, in piazza Prefettura è un punto di riferimento, un luogo di incontro, un punto di passaggio irrinunciabile per chi “scollina” Corso Mazzini.

Perché le edicole che “cadono” sotto i colpi della progressiva diminuzione della vendita dei quotidiani cartacei, con le saracinesche abbassate non sono solo “occhi chiusi” sulla città: sono un patrimonio che si disperde dal punto di vista umano. Con la chiusura dell’edicola di Costantino, che va meritatamente in pensione dopo anni di sacrifici e grande professionalità, si perde un luogo di diffusione di cultura ma anche si socialità e d’incontro, quel “contatto” umano che uno schermo da cui scaricare un pdf non potrà mai dare. Perché sì, in questi 28 anni di onorata carriera, Tonino Costantino ha prestato un servizio alla comunità con un lavoro che rappresenta anche un presidio del territorio, basta ricordare la lunga drammatica parentesi della pandemia, sempre con il sorriso accogliente, pronto a soddisfare il cliente con cortesia.

Da domani, non troveremo più i suoi modi gentili a porgere saluto e quotidiano, nell’angolo di piazza dove l’odore acre dell’inchiostro sulla carta impregnata si mescola al profumo del caffè del bar poco distante. Costantino chiude: non ha trovato nessun volenteroso pronto a raccogliere la propria eredità e fino alla fine del mese resterà aperto per completare la resa del materiale ancora in edicola.

Finisce un’epoca, e l’edicola Costantino diventa storia.

 

Signor Costantino, la sua edicola chiude. Un’altra saracinesca abbassata su Corso Mazzini, proprio a poche decine di metri da un’altra attività storica in liquidazione, Bertucci…

“Questo è un punto vendita storico. Sono decenni che ‘vive’, insiste su questa piazza che abbraccia istituzioni importanti a diversi livelli territoriali. Sono 28 anni che sono qua, non me ne vado sicuramente a cuor leggero, ci lascio un pezzo di me. All’esterno sono sorridente e sereno, ma sento dentro un magone che non mi abbandona. Purtroppo è arrivato il tempo per cui abbiamo dovuto fare questo passo”.

Lei ha attraversato l’evoluzione storica anche delle edicole e dell’attività, sopravvivendo anche alla prepotenza del digitale

“Siamo stati un presidio di resistenza durante la pandemia. Siamo stati sempre qui, abbiamo anche fatto le consegne a domicilio: abbiamo cercato di essere utili anche in quel periodo, e forse ci siamo riusciti”.

Nessuno ha voluto raccogliere questa importante eredità…

“Fino a questo momento no. Ho parlato con qualcuno, ma ci sono delle difficoltà oggettive nell’individuazione di un nuovo punto vendita perché la Provincia di Catanzaro, proprietaria del locale non è propensa a dei subentri, comunque andrebbe individuato un altro locale”.

 

Auspici per il futuro?

“Come ho detto qui ci lascio un pezzo di cuore. Spero di continuare a frequentare questa zona: lascio tanti cari amici, persone che mi hanno dato fiducia e la propria disponibilità. E credo di aver ricambiato”.