Elisabeth si laurea in Sociologia con una tesi sulla violenza di genere: la giovane racconta la morte della mamma uccisa dal papà

A soli sei anni, mentre lei gioca in cameretta con il  suo gattino, il padre impugna il fucile da caccia e uccide la sua mamma

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Violenza di genere nel contesto domestico calabrese”. E’ questo il titolo con cui, oggi, Maria Elisabeth Rosanò, si è laureata in Sociologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Un lavoro su un tema attuale di cui tutti sentiamo parlare attraverso i media. Elisabeth di questo tema ne conosce gli aspetti più profondi. Intimi. Dolorosi, drammatici. Perché Elisabeth – come si evince dai ringraziamenti pubblicati nella tesi – la violenza domestica l’ha vista subire dalla persona più importante della sua vita: la mamma. Per mano di quella che doveva essere l’altra persona più importante della sua vita: il papà.

La tesi di laurea di Elisabeth

Elisabeth, a soli sei anni, conosce il dolore che la segnerà per tutta la vita. Mentre lei gioca in cameretta con il  suo gattino, il padre impugna il fucile da caccia e uccide la sua mamma. Sanguinante e con i polsi trafitti dai colpi dell’arma, la donna raggiunge i figli e giura loro amore eterno.

La storia di Elisabeth, da quel giorno, diventa un’ odissea. La ragazza passa di famiglia in famiglia. Vive due anni in orfanotrofio. Fino, a quando, arriva il giorno della rinascita La rinascita ha il volto di una mamma e di un papà adottivo: Mirella e Domenico. Con loro, Elisabeth rinasce. Riprende a vivere, respirare. Il suo arrivo a Girifalco, dove risiede la sua famiglia adottiva, non è semplice. La bimba, metà italiana e metà tedesca, è irrequieta.

Elisabeth insieme a Domenico e Mirella, i suoi genitori adottivi

Ma Mirella e Domenico sono tenaci. Sono la prova provata che l’amore vince su tutto; riesce a lenire ferite  profonde; riesce a ridare ossigeno ad un corpo sopravvissuto, per due anni, senza respiro.

Oggi Elisabeth è una giovane donna. Super impegnata. La sua bellezza la porta a fare la modella. La sua testa e la sua tenacia la portano alla laurea. La sua tesi è una testimonianza. I ringraziamenti una dedica. Alla mamma morta per mano del suo papà: “Ringrazio mia madre Anja, il mio angelo volato in cielo quando io ero ancora bambina. La mia tesi la dedico a lei, colei che non ha potuto difendersi dalla violenza subita dall’uomo che amava e dal padre dei suoi figli, Carmine, Vincenzo, Maria Elisabeth. Mamma io sono sempre stata al tuo fianco per difenderti sempre, per sostenerti sempre, tu non hai potuto farlo, ma tua figlia e i tuoi figli sono sempre qui. Mi manchi, avrei voluto che oggi in un giorno così importante per me, tu fossi qui ed essere orgogliosa di me. Ma sono sicura che anche se tu non sei fisicamente presente, so che ci sei, ovunque tu sia. Ti abbraccio forte, forte, sempre dalla tua parte ti amo mamma, tua figlia Maria Elisabeth!”.

I ringraziamenti nella tesi di laurea

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