“Catanzaro dei prezzi bassi e delle idee alte”

Le riflessioni di Franco Cimino

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di Franco Cimino

Oggi un Tg nazionale, presentando un servizio sull’aumento dei costi in Italia, confrontandoli tra diverse città, ha di fatto verificato che i prezzi a Catanzaro sono meno alti che in qualsiasi altro posto. Su alcuni prodotti di prima necessità, quelli alimentari in particolare, risulterebbero addirittura bassi. Pasta e carne, soprattutto.

Questo sì che è una buona notizia. Ne farei un piccolo record, sia pure di una classifica effimera. É comunque un dato molto significativo. E su molteplici aspetti. Il primo riguarda la qualità della vita, di famiglie e persone, in relazione all’ambiente. Costa poco stare in un posto in cui l’aria è salubre, il mare sempre pulito, il cielo sempre bello, di un celeste che cambia ad ogni ora degradando sul rosa e questo sul viola prima che diventi azzurro nero. E, poi, si gode costantemente il movimento del vento, cangiante pure questo. Un vento amico quando muove le vesti setate e svolazzanti. E quando fa i riccioli al mare e ai capelli delle donne. Insomma, a poco prezzo paghi uno e prendi, qui da noi, dieci.

Il secondo aspetto riguarda il rapporto tra crisi economica e qualità della vita. È noto che la crisi tra costo del denaro, riduzione effettiva del reddito, il debito che le famiglie sono costrette ad accrescere, rende la vita sempre più difficile e la fatica di affrontarla molto più pesante. Specialmente, quando si hanno figli piccoli. E per piccoli si intente l’età che si allunga fino a quando resteranno a casa per motivi comprensibili. Il basso costo dei prodotti mantiene più basso il costo della vita. Anche nella capacità della nostra economia di tener duro nei confronti della crisi. La situazione predetta svolge involontariamente un compito politico, riequilibra le disparità, fa da calmiere alle diseguaglianze, protegge dalle più evidenti umiliazioni, consente agli istituti di assistenza e di ausilio alle povertà di poter intervenire più agevolmente nelle emergenze sociali. Insomma opera, sempre involontariamente, con maggiore efficacia nei confronti dell’ingiustizia.

Il terzo aspetto, e qui mi fermo potendo trattarne altri, è la qualità della Città accogliente, quella che per storia e natura dovremmo valorizzare. Che significa Città accogliente? Significa semplicemente che accoglie, cioè apre le porte e riceve. Chi? Tutti. Ma proviamo ad entrare in questo “ tutti”, per soffermarci su quelli più vicini. Tutti coloro, innanzitutto , che vengono qui da noi per bisogno. Quello ordinario, servizi e cultura, Regione, Comune, Provincia, cliniche e ospedali. Cinema e Teatri.

E scuole superiori e Università. E la squadra di calcio nella seria sempre maggiore. Tutti, quali i bisognosi di essere accolti con umanità. Spirito di piena accettazione. E di quella solidarietà che è condivisione di destini, di riconoscimento dell’altro nella nostra diversità da lui. Quella diversità tra uguali che ci fa tutti uguali. Tutti come forestieri, le persone che vengono in Città di passaggio. Il disbrigo di una pratica, l’incontro con un amico che non si vede da tempo, un familiare riscoperto. L’acquisto nei nostri negozi importanti. E, infine, tutti quali turisti. La qualità buona e diffusa della Città, in quanto anche capoluogo della Calabria, favorisce il turismo diffuso.

Se i prezzi bassi si facessero furbi e si applicassero alle strutture alberghiere e della ristorazione, con tutto quel ben di Dio che i turisti troverebbero qui, e di ogni bellezza( quella dei monti che carezzano il mare tra le più pregevoli), avremmo un turismo che farebbe invidia alle località più rinomate. Non sapremmo dove metterli, i turisti , per il qual problema ci attrezzeremmo con questa nuova buona imprenditoria che sta affermandosi per competenze e cultura nuove. Catanzaro può davvero ripartire. E crescere anche come cittadini, nel numero di abitanti, e come cittadinanza politicamente attiva. Insieme camminando verso il Progresso e un nuovo ruolo da quello che storicamente ha ricevuto. Ruolo di guida della Calabria, che voglia camminare sulla stessa strada. La parola adesso è della Politica. Se essa saprà cogliere un’altra delle tante occasioni che le sono arrivate dall’alto( Europa, politiche per il Sud e altro), se saprà costruire un progetto moderno che metta organicamente insieme le numerose energie e risorse disponibili, se saprà trovare unità tra tutte le componenti della Città, Catanzaro non solo diventerà grande, ma potrà diventare il laboratorio per la costruzione di un nuovo Mezzogiorno in un’Italia davvero “ unificata” prima ancora che unita. Catanzaro é bellissima, ce ne vogliamo convincere o no? E dai!

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