Operazione Redemptio, in carcere e ai domicilari per estorsione e ricettazione foto

Le misure cautelari: due in carcere, uno agli arresti domiciliari ed un minore collocato in comunità ministeriale

Più informazioni su

In carcere e ai domicilari per estorsione e ricettazione, le misure cautelari sono nello specifico: due in carcere, uno agli arresti domiciliari ed un minore collocato in comunità ministeriale e sono state messe in atto, a Lamezia Terme, dal Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Operativa –
della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, con il supporto di militari delle Stazionidipendenti, di personale della Compagnia Intervento Operativo del 14° Btg “Calabria” e di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Vibo Valentia che ha eseguito quattro ordinanze cautelari –emesse dal
GIP del Tribunale di Lamezia Terme e dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica lametina e della Procura per i Minorenni catanzarese – nei confronti di altrettanti indagati.

L’indagine, denominata “REDEMPTIO” (lat. “riscatto”), sviluppata dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Lamezia Terme e coordinata dalla Procura della Repubblica lametina e dalla Procura per i Minorenni catanzarese, ha consentito di:

− documentare la reiterata commissione da parte di alcuni soggetti appartenenti alla comunità ROM, di furti aggravati di autovetture, furgoni e scooter, ricettazione ed estorsioni con la tecnica del c.d. “cavallo di ritorno”;
− ricostruire la commissione dei numerosi autonomi eventi delittuosi, cristallizzando e documentando i fatti reato oggetto di imputazione a carico degli indagati attraverso indagini tecniche e “tradizionali”, tra cui pedinamenti informatici, analisi di traffico telefonico e dati, nonché servizi di osservazione e controllo;
− accertare il modus operandi con cui gli indagati concorsualmente operavano;
− procedere, nel corso delle investigazioni, all’arresto in flagranza di reato di due degli odierni indagati ed al deferimento in s.l. di un complice minorenne;

L’indagine è scaturita a seguito di attività di analisi condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, sviluppata anche incrociando elementi frutto dell’osmosi info-operativa incentivata dal Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro, dalla quale emergeva una recrudescenza di furti di veicoli, puntualmente rinvenuti poche ore dopo in circostanze “anomale”, tanto da indurre gli inquirenti ad approfondire il fenomeno.

Le attività investigative, in particolar modo, sono state avviate a seguito del furto di un’autovettura avvenuto il 20 aprile 2024 a Lamezia Terme, nelle adiacenze del Palazzo di Giustizia. Alcune ore dopo l’evento, la vittima ha ricevuto sul proprio cellulare una telefonata nella quale veniva avanzata una richiesta estorsiva a fronte della restituzione del proprio veicolo. In questo caso l’immediata denuncia formalizzata ai Carabinieri ha consentito l’avvio di un’articolata attività investigativa grazie alla quale, non solo sono stati identificati in breve tempo gli autori del furto e dell’estorsione con il conseguente recupero dell’autovettura, ma che ha consentito di portare alla luce svariati episodi predatori, perpetrati con lo stesso modus operandi – in tutto il territorio lametino – dai medesimi indagati appartenenti alla comunità ROM ed operanti secondo uno schema ben predefinito.

Dopo la sottrazione del veicolo, dalla consultazione dei documenti di circolazione, i malviventi sono risaliti alnumero telefonico dell’intestatario che è stato  contattato ed al quale veniva richiesto denaro tra i 500 ed i 1.000 euro in contanti a fronte della restituzione del mezzo che altrimenti sarebbe stato incendiato o “cannibalizzato” per il recupero di componenti destinati al “mercato nero” dei ricambi.

Le indagini, svolte tra aprile e luglio 2024, hanno documentato numerosi furti di veicoli con conseguente richiestaestorsiva e, nella maggior parte dei casi, anche grazie alle denunce sporte immediatamente dallevittime, è stato possibile recuperare i veicoli senza che si concludesse l’estorsione con la consegnadel denaro; inoltre sono stati ricostruiti altri numerosi eventi per i quali le vittime avevano accettato di pagare il prezzo del riscatto senza formalizzare alcuna denuncia per paura di ritorsioni. Nel corso delle indagini, poi, due degli indagati attinti da provvedimento cautelare, sono stati arrestati in flagranza di reato la notte del 5 agosto 2024 (in collaborazione con personale del localeCommissariato di P.S.), per il furto di un’utilitaria e 6 furti aggravati su veicoli in sosta (1 consumatoe 5 tentati), in prossimità dello scalo ferroviario centrale di Lamezia Terme. Per i medesimi fatti lo stesso indagato minorenne è stato denunciato a piede libero.

A destare particolare preoccupazione è il coinvolgimento di un minorenne alle attività criminali, con ruoli concorsuali che depongono per una sua precoce adultizzazione e dimostrano la necessità di interventi il più possibile tempestivi in contesti di particolare marginalità sociale e povertà educativaper promuovere forme di prevenzione e reinserimento sociale che vogliano essere effettivamente efficaci, con impegno sistematico e coordinato di tutte le istituzioni in relazione agli specifici profili di competenza.

La pronta manovra investigativa dell’Arma dei Carabinieri lametina, ancora una volta, dimostra l’importanza di denunciare questo tipo di eventi e l’attenzione riposta nel monitorare e reprimere fenomeni prevaricatori e di rilevato allarme sociale.

I relativi procedimenti penali pendono nella fase delle indagini preliminari.

Più informazioni su