Ho visto (piccole) cose che voi uomini…

Il decoro urbano di Catanzaro lascia a desiderare: tanti particolari censurabili fanno un quadro complessivo deprecabile. Occorre uno sforzo congiunto di residenti e amministrazione. (Foto)

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Serve ancora, è utile, equiparare lo spazio pubblico cittadino a spazio comune, la Città a casa di tutti e per questo anche propria, il centro storico alla parte più vissuta della città così come il soggiorno alla stanza più condivisa ma anche la più accogliente, la più curata?

È una domanda che rivolgiamo ai cittadini di Catanzaro perché ciò che andremo a sostenere nelle righe che seguono li coinvolgono direttamente non rimandando, se non per la giusta, ovvia e importante considerazione, a ciò che fa o non fa l’Amministrazione comunale – “il Comune” – per assicurare decoro e pulizia alle strade, alle piazze e alle isole verdi?

Generico agosto 2024

Non vale più, non dovrebbe valere più da tempo ormai, il senso unico e obbligato delle due fasi: il cittadino sporca/il Comune provvede. Non può essere questo il percorso giusto. Per una questione di etica ma anche per i riflessi economici che comporta, ripercuotendosi per i vincoli imposti dalle normative vigenti direttamente sulle tasche di tutti.

Occorre una presa di coscienza collettiva. Ciascuno deve sentirsi parte di un sentire virtuoso attenendosi a semplici regole e a comportamenti adeguati. Primo, non sporcare e non danneggiare. Secondo, vigilare e non voltarsi dall’altra parte rispetto alle manchevolezze altrui, ricercando e pretendendo la collaborazione degli organismi pubblici delegati a fare rispettare norme statuite o ragionevolmente convenzionali.

Catanzaro non dedica molta attenzione al decoro urbano
Diciamo la verità, cosa che non comporta molto sforzo molto perché è sotto gli occhi di tutti: Catanzaro non dedica molta attenzione al decoro urbano, se mai possibile dimensionandola al ribasso anno dopo anno e assistendo imbelle all’abbassamento centripeto e concentrico dell’asticella di riferimento.

Ne fanno fede gli scempi che occhi attenti osservano quotidianamente e che riassumiamo in piccola parte nelle foto allegate.

Generico agosto 2024

Paletti dissuasori da cantiere (bianchi e rossi) nelle vie più importanti (come in via Poerio e via dell’ Arcivescovado); vetrine di negozi chiusi diventati ricettacolo di affissioni abusive, così come le postazioni mobili dei vigili urbani; insegne e vetrine di negozi in attività decadenti e fatiscenti; bacheche abbandonate da decenni; cerchi e gomme di automobili utilizzate per metterci i cartelli di divieto di sosta; lampioni divelti e mai più sostituiti; puzzo insopportabile di urine in pieno corso Mazzini (è inutile che il mezzo per la pulizia idrica si faccia passare solo al centro della carreggiata) e tanto altro ancora, senza voler approfondire l’assurda mancanza di un’ isola pedonale, caso se non unico al mondo certamente singolare.

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Non si parte da zero, l’esempio positivo di “Cara Catanzaro”
Incuria e danneggiamenti, bravate insulse e assuefazione al peggio: è un cocktail micidiale ai fini della vivibilità in tutti i centri, storici e non, in cui si dipana la nostra policentrica Città, come da definizione ormai corrente. Non si parte da zero, poiché esempi virtuosi di senso civico si scorgono e vanno incoraggiati. Pensiamo alla grande opera di volontariato di un’associazione come “Cara Catanzaro” che da decenni si occupa di preservare esclusivamente con proprie risorse il decoro urbano, rimuovendo migliaia di graffiti e facendo regolare manutenzione della cartellonistica storica, turistica e non solo. Suo anche il prezioso “Percorso dei Vicoli” non valorizzato per come meriterebbe.

Generico agosto 2024
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C’era una volta nelle linee programmatiche un “Ufficio del decoro”
Estendere queste esperienze, farle maturare in tutti i quartieri, dare un senso compiuto al più volte invocato e spesso male interpretato orgoglio identitario sono le condizioni di base per invocare, ricercare e insieme pretendere una programmazione seria da parte dell’Amministrazione comunale la cui azione dovrebbe riscoprire quantomeno due potenziali strumenti che facevano parte del programma elettorale premiato dalle urne: l’istituzione di un “Ufficio del decoro urbano” e di un parallelo, adiuvante, salvifico “Ufficio delle piccole cose” ai quali i cittadini avrebbero potuto rivolgersi nei casi più disparati prima di arrivare alla disperazione.

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