Due tesi (una di una studentessa dell’Umg) dedicate alla vicenda di Sara Pedri

La ginecologa di Forlì laureatasi a Catanzaro e scomparsa nel 2021 si sarebbe tolta la vita a seguito del presunto mobbing

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    Il caso di Sara Pedri, la giovane ginecologa di Forlì laureata a Catanzaro e scomparsa nel 2021 a Cles, in Trentino, dove si sarebbe tolta la vita gettandosi nel lago di Santa Giustina a seguito del presunto mobbing subìto in corsia, continua a lasciare il segno. A testimoniarlo sono due giovani neolaureate, Francesca Laghi e Marta Salerno, che a distanza di tre anni hanno scelto di dedicare le loro tesi a due aspetti distinti della vicenda. La notizia è riportata dal Resto del Carlino.

    Entrambe – scrive il quotidiano hanno recentemente conseguito la laurea triennale: Francesca Laghi ha completato il percorso in Consulenza del lavoro e Relazioni aziendali presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, mentre Marta Salerno si è laureata in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva proprio all’Umg di Catanzaro. È ancora in corso il processo a carico dell’ex primario di ginecologia dell’ospedale di Trento, Saverio Tateo, e della sua vice, Liliana Mereu, entrambi accusati di maltrattamenti.

    Il procedimento dovrebbe concludersi entro l’anno con la sentenza finale. “Il fatto che la vicenda di Sara sia stata affrontata da due giovani in ambito universitario, legate a due città così significative nella sua vita, Forlì, dov’è cresciuta e Catanzaro, luogo in cui si è specializzata, rende queste tesi particolarmente simboliche. Esse dimostrano – spiega Emanuela Pedri, sorella della ginecologa scomparsa – come questa tragedia sia in grado di creare relazioni”.

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