Aggressione Carcere Catanzaro, Fp Cgil: “Dimostra come problema sicurezza sia sottovalutato”

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“Il 10 agosto 2024 rivolta nella Casa Circondariale di Catanzaro con detenuti che schiaffeggiano un agente della penitenziaria per essersi opposto alla consegna delle chiavi della sezione ad alcuni detenuti che volevano aggredire detenuti da altra sezione.

Successivamente altri dieci agenti occorsi per calmare la situazione, hanno anche loro avuto la peggio finendo in ospedale con prognosi che vanno dai 10 ai 20 giorni di malattia.
Ieri, 05 settembre 2024, la storia si è ripetuta. Questa volta un detenuto straniero, che già dalla sera precedente, dopo aver demolito una sezione del reparto separato, creava disturbo per tutta la serata e la notte, nel pomeriggio con la scusa di poter in bagno, all’apertura della cella ferisce al volto un ispettore di polizia penitenziaria ed un assistente capo che insieme ad un altro ispettore cercavano di sottrarre il collega dalle violenze del detenuto.

Non vi è dubbio che l’ennesimo episodio di Catanzaro dimostra come il problema della sicurezza nelle carceri italiane è sottovalutato se non ignorato.
I fatti di Catanzaro si inseriscono in una ridda di episodi che vedono coinvolti detenuti, ai quali certamente va garantito il massino della dignità, nello scontare la pena che gli viene inflitta, e dall’altro agenti di polizia penitenziaria, lavoratori e servitori dello Stato, che sono costantemente sottoposti a stress lavorativo e psicologico non di poco conto, che spesso sfocia, per come abbiamo più volte letto nelle pagine di cronaca, al gesto estremo del suicidio.

La politica posta in essere da parte di tutti i governi si è dimostrata fallimentare, e rende plastica l’idea di una odiosa incapacità in capo a tutte le figure apicali del dipartimento, il che ci impedisce di vedere uno spiraglio di luce all’orizzonte visto che, ignorando le attuali condizioni di sicurezza, assistiamo basiti alla messa in opera di pannicelli caldi che alla bisogna provano a tamponare il problema.

Come FP CGIL da tempo chiediamo che si faccia chiarezza su tutti questi episodi di violenza gratuita ed inaccettabile, perché se da un lato vi deve essere il giusto rispetto della dignità umana del detenuto, dall’altra vi deve essere il riconoscimento della giusta pretesa del personale di polizia penitenziaria di lavorare serenamente e di poter rientrare a casa tranquillamente.
Da tempo chiediamo, a livello nazionale, che si faccia chiarezza sulla mancata realizzazione di nuovi istituti che possono, in un certo qual modo, tentare di portare qualche accenno di soluzione del problema, ed a livello regionale da tempo chiediamo che si faccia chiarezza sugli organici e sulla loro carenza partendo dal presupposto che le nuove assunzioni, ancora poche, non risolvono affatto il problema degli istituti se poi gli stessi sono sopra utilizzati rispetto alla loro effettiva capacità di detenzione.
Agli agenti della Casa Circondariale di Catanzaro va tutta la nostra solidarietà, ma da sola questa non basta è giunta l’ora che ognuno faccia seriamente la sua parte”. Lo scrivono in una nota Francesco Grillo (segretario generale AV FP CGIL) e Roberto Garcea (coordinatore prov.le AV FP CGIL Polizia Penitenzaria).

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