Centro storico in coma, serve un impegno serio e concreto

"Il nucleo antico di Catanzaro vive un declino inesorabile"

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C’è un presente in tutto o in parte da cancellare e c’è un futuro che abbiamo il dovere di pianificare. Il riferimento è al centro storico di Catanzaro, sventrato e marginalizzato da politiche fatte di speculazioni e interessi personali e che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante del capoluogo di regione.

Perché oggi, nonostante proclami e formule possibili, il nucleo antico di Catanzaro vive un declino inesorabile. Basta fare una passeggiata su Corso Mazzini, parcheggio permettendo, per trovarsi catapultati in un’atmosfera di totale rassegnazione.

Il cosiddetto salotto buono della città, da qualunque punto di vista lo si guardi, oltre alle tante attività commerciali che nel tempo hanno chiuso, esprime il linguaggio povero di chi tira a campare, che se non fosse per le imprese calcistiche dell’US 1929, nessuno avrebbe di che parlare. Come, allora, ridare lustro alla parte più nobile della città per riportarla ai fasti di un tempo, alla vivacità intellettuale che una volta si respirava a pieni polmoni in ogni anfratto del centro storico? Soprattutto cercando di sfruttare l’esistenza di una Università che, isolata com’è in quel di Germaneto, sembra non sia nemmeno di Catanzaro.

A questo proposito non molto tempo fa, sindaco Sergio Abramo, fu siglato un protocollo d’intesa tra l’Ateneo, la Provincia ed il Comune che prevedeva che l’Università “Magna Graecia” investisse massicciamente sul centro storico, localizzandovi nuove facoltà, corsi di laurea, residenze per gli studenti e altre importanti funzioni.

Nell’accordo si prevedeva che Comune e Provincia si impegnavano a reperire spazi adeguati nel centro storico, individuandoli prioritariamente all’interno della loro dotazione patrimoniale, favorendo così la gemmazione di nuove facoltà. L’Università, avrebbe dovuto diventare linfa vitale per il centro cittadino, ma ad oggi questo accordo ha vissuto alterne vicende che non gli hanno consentito di incidere come era nelle previsioni. Così come l’idea del vecchio Rettore della Magna Graecia, De Sarro, della Scuola di Farmacia nella parte vecchia della città è morta ancor prima di nascere. Ai tentativi falliti possa invece contrapporsi al più presto un impegno serio e concreto, perché il tempo passa e il centro storico di Catanzaro, oggi in coma, rischia di morire.     

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