In omaggio e ricordo di Maria Mattarella

La nota di Vincenzo Speziali, Membro del Bureau Polique del PPE e dell'Internazionale Democristiana

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Riceviamo e pubblichiamo:
Inutile negarlo e ancor meno ribadirlo, pure perché qualche notorio stolto potrebbe strumentalizzare il tutto, quindi tentando di smerciare il mio dire e il mio sincero dolore (con annessa commozione), quasi fosse una sterile ostentazione, epperò oggi, sono veramente, onestamente, profondamente triste.
La morte dell’adorata nipote del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lascia sgomenti, noi tutti che questa famiglia conosciamo, principalmente chi è nella condizione di onore morale, a fronte di rapporti personali e familiari.
Tra l’altro, sempre questa nipote, al pari di suo fratello Bernardo, divennero ‘figli adottivi’ del Capo dello Stato, proprio a seguito di un’altra morte prematura, sebbene inquadrabile in ambito totalmente diverso, poiché trattasi di omicidio politico-mafioso e mi riferisco al delitto del padre di Maria Mattarella, ovvero Piersanti, cioè il fratello di Sergio.
E qui, scivoliamo nell’ambito di una intera vita istituzionale e democristiana, vissuta con ineguagliabile decoro e ammirabile dignità e senso del dovere, di cui i Mattarella tutti, in primis e non per circostanza, ne sono esempio e rappresentano l’essenza stessa, cioè quella migliore.
Mio nonno, per altro, fu collega nel Governo e in Parlamento (dove condivise il banco per un periodo), nonché compagno di Partito, proprio di Bernardo Matterella sr., cioè il padre del Presidente della Repubblica e del defunto Presidente della Regione Siciliana, a sua volta il più giovane nella storia dell’Autonomia isolana, il quale diede un impulso morale nella gestione della cosa pubblica, che difatti lo portò alla prematura morte.

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