Le dipendenze comportamentali tecnologiche, queste misconosciute

Un seminario dell’Umg e della Sitd a Palazzo De Nobili, con coda musicale

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    Gli effetti della “Quarta rivoluzione” che, secondo il tecnofilosofo di Oxford Luciano Floridi, connota l’”infosfera” contemporanea, hanno aspetti sicuramente positivi ma si accompagnano a conseguenze comportamentali che a volte, se non spesso, si traducono in vere e proprie dipendenze, “addiction” per dirla all’anglosassone, che vengono definite, appunto, “dipendenze tecnologiche”.

     

    A questa nuova categoria dell’approccio medico scientifico è stata dedicato il seminario di sensibilizzazione e informazione tenuto questa sera nella Sala concerti di Palazzo De Nobili, sede comunale di Catanzaro, a cura della sezione calabrese della Società italiana tossicodipendenze (Sitd) con il patrocinio del Comune e la supervisione dell’Università Magna Graecia che l’ha voluto inserire nel più ampio ambito delle iniziative legate al progetto “Supersciencesme”, come ha detto a Catanzaro Informa Donatella Paolino docente Umg di Scienze Tecniche mediche applicate: “Supersciensesme – di cui Paolino è responsabile scientifico d’Ateneo – è progetto europeo con cui partecipiamo alla Notte dei ricercatori e che quest’anno ha avuto come idea quella di coinvolgere ancora di più il territorio, secondo quanto ci impone la cosiddetta Terza Missione, ovvero le attività con le quali le Istituzioni entrano in interazione diretta con la società, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento e ricerca, cercare di portare messaggi importanti sul territorio.

     

    La tematica di oggi, la lotta alle dipendenze tecnologiche che sono problema importante, si incasella perfettamente in quella più generale di Inclusione e Coesione che sta molto a cuore all’Ateneo”.

    “Le dipendenze tecnologiche sono dipendenze comportamentali – ha spiegato Franco Montesano consigliere nazionale della Sitd -. Finora, anche dal punto di vista operativo sanitario, siamo stati abituati a parlare e considerare le dipendenze patologiche da sostanze (eroina, cocaina, e quant’altro). Nel tempo abbiamo imparato a osservare alcuni comportamenti, come il gioco d’azzardo, considerandola una dipendenza comportamentale, che si instaura senza l’assunzione di sostanze, perché è il comportamento stesso che innesca il meccanismo della gratificazione tipico della dipendenza da sostanza. più consistenti nella sfera digitale: dipendenze da internet, da social, da smartphone, da videogioco, con situazioni di addiction gravissime, che interessano soprattutto giovani e giovanissimi con patologie psicologiche e psichiatriche importanti, come la tendenza a chiudersi in ambiti ristretti se non proprio in se stessi, nelle proprie stanze, uscendo poco, instaurando nella vita quotidiana un paradosso rispetto a strumenti nati per facilitare socialità e contatti. Ma è sempre più frequente l’osservazione dei disturbi in persone anziane che nella loro senescenza scoprono questi strumenti e si chiudono in un grande isolamento”.

    Generico settembre 2024

    “L’evento – ha sintetizzato Montesano, già direttore del Sert dell’Asp catanzarese – va dall’impegnato scientifico, aperto dalla lezione magistrale di Piergiovanni Mazzoli docente a Roma e Bologna, un esperto che si è sempre impegnato su questo problema, su cui ha scritto libri importanti, ha elaborato protocolli di intervento che sono soprattutto non farmacologici, con tavola rotonda annessa, all’intrattenimento finale musicale che svolge in musica il nostro slogan ‘Gioca suonando, non suonarti giocando’”.

     

    Montesano, insieme a Saverio Palermo, Michele Critelli, Franca Canepa compone il gruppo “The Open Space” che alla formazione medica ha unito la passione per la musica. Questa sera si sono esibiti con la partecipazione vocale della cantante Melania Mercurio, suggellando in musica una giornata impegnativa, densa di attività, perché il seminario tra l’altro ha fatto parte integrante del Master universitario di II livello dedicato dall’UMG proprio alla “Medicina e Psicopatologia delle Dipendenze”, lodevole tentativo di supplire alla deficienza ordinamentale dell’offerta formativa dell’Università italiana che non contempla, nel percorso di laurea, insegnamenti dedicati a questo aspetto importante della pratica medica.

     

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