Aiga, ciclo “Neuroscienze ed etica dell’avvocato” foto

"L’avvocato tra neuropsicologia e fuoriuscita dal sistema giudiziario del malato psichiatrico”

Nei giorni scorsi presso la sala del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro, si è concluso il ciclo “Neuroscienze ed etica dell’avvocato”, promosso da A.I.G.A. Sezione di Catanzaro e Controvento A.P.S., con il patrocinio del C.O.A. distrettuale di Catanzaro e dalla Camera penale “Alfredo Cantafora” di Catanzaro.

Questo secondo ed ultimo seminario del ciclo, dal titolo: “L’avvocato tra neuropsicologia e fuoriuscita dal sistema giudiziario del malato psichiatrico”, moderato dall’Avv. Daniela Scarfone, vice-presidente di A.I.G.A. Sezione di Catanzaro ha visto tra gli illustri relatori l’Avv. Vincenza Matacera, Presidente del C.O.A. di Catanzaro, l’Avv. Ottavio Porto, l’Avv. Vittorio Platì, il Dott. Prof. Fabio M. Pirrotta, neuropsicologo e psicoterapeuta, nonché docente di Psicologia presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro ed il Dott. Andrea Romeo, docente di Filosofia politica presso l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro.

Tali interventi sono stati preceduti dai saluti di indirizzo degli organizzatori, gli avvocati Helga Procopio, presidente di A.I.G.A. Sezione di Catanzaro e Francesco Mancuso, presidente di Controvento A.P.S.

L’evento, accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro con quattro crediti formativi, di cui due in deontologia, ha visto una nutrita ed attenta partecipazione, con importanti momenti di confronto tra l’uditorio ed i relatori, in quello che certamente si può definire come un momento di comune arricchimento culturale.
La locandina che ha promosso l’ultimo convegno, ha visto sullo sfondo l’opera “Dustheads” di Basquiat. Un capolavoro di cui l’autore non profuso spiegazioni. Sappiamo che con questa pittura fortemente espressionista, l’artista ha voluto però raccontare una storia o più semplicemente restituire una scena a lui contemporanea, che riguarda il mondo della sottocultura newyorchese di quegli anni. Non si conosce l’identità di queste due figure e all’artista non importa fare capire chi sono questi personaggi. Appaiono a prima vista come volti irriverenti, per nulla rassicuranti. Così come poco rassicurante è, agli occhi disattenti e disinformati, la patologia psichiatrica.

Il fine ultimo di questo miniciclo seminariale, è stato proprio quello di far comprendere ai tanti partecipanti, da un lato le difficoltà che comporta difendere il reo/malato psichiatrico, dall’altro entrare, in punta di piedi, nel mondo di queste patologie, con l’auspicio di aver interessato le conoscenze, al punto da contribuire al superamento di barriere e pregiudizi che ancora dominano questo mondo.