Dissesto idrogeologico, in Calabria 64.962 abitanti esposti a frane

Secondo l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale la nostra regione è caratterizzata da una fragilità diffusa

La Calabria rappresenta uno dei territori italiani più vulnerabili dal punto di vista idrogeologico, in un contesto di cambiamenti climatici che aggravano la frequenza di eventi meteorologici estremi. La salvaguardia del territorio diventa cruciale per affrontare scenari che rischiano di mettere a dura prova la sicurezza della popolazione e delle infrastrutture. La recente alluvione in Emilia Romagna ha evidenziato quanto sia necessario investire in prevenzione e manutenzione per arginare i danni di fenomeni atmosferici violenti.

 

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la nostra regione è caratterizzata da una fragilità diffusa: la conformazione orografica complessa e i piccoli bacini idrografici, spesso non adeguatamente mantenuti, espongono il territorio a rischi elevati. Le conseguenze di abusi edilizi, incendi e scarsa cura dei versanti e dei corsi d’acqua sono amplificate dalle piogge torrenziali.

 

Un esempio drammatico è la tragedia di Soverato del 2000, che ha portato alla luce la necessità di un monitoraggio costante. In Calabria, secondo i dati della piattaforma IdroGeo dell’ISPRA, circa 280.000 abitanti sono a rischio alluvioni, mentre 64.962 sono esposti a frane. La provincia di Crotone risulta tra le più vulnerabili, con il 14,8% della popolazione a rischio elevato di allagamento. Catanzaro, sebbene in posizione meno critica, registra comunque numeri significativi: oltre 38.000 abitanti vivono in aree ad alta pericolosità.

 

A livello regionale, la mancata esecuzione di interventi preventivi e la scarsa manutenzione sono fattori che aggravano il dissesto. Le alluvioni non solo minacciano i residenti, ma anche circa 15.000 imprese e 830 beni culturali, una vera spada di Damocle che pende su gran parte del territorio calabrese. Inoltre, si calcola che le frane potrebbero coinvolgere fino a 36.000 abitanti nelle aree più a rischio.

 

La Calabria, con i suoi 354 km² di territorio interessato da pericolosità da frana, necessita di una maggiore attenzione e interventi mirati. L’ISPRA avverte che i dati attuali potrebbero essere sottostimati, poiché le rilevazioni si concentrano prevalentemente vicino ai centri abitati e alle principali infrastrutture. La protezione e la manutenzione del territorio devono diventare una priorità per evitare che eventi simili a quelli passati si ripetano, con conseguenze tragiche.