INTERVISTA-David Pironaci: musica mi ha salvato da bullismo e omofobia

Il cantante e giudice catanzarese di “All together now” racconta la sua storia personale e professionale


di Maria Teresa Rotundo

E’ una storia di passione e tenacia, di ostacoli, sogni, forza di volontà e costanza. Una storia in cui si intrecciano bullismo, omofobia  e amore incondizionato per la musica, quella musica che abbatte ogni barriera e permette di superare le difficoltà, la musica che si fa cura e salva. Quella di David Pironaci, giovane nato a Londra da genitori catanzaresi, è una storia che insegna e tanto. Oggi David è un vocal coach affermato nella capitale, un ragazzo brillante che ama trasmettere il suo indiscusso amore per quella musica che lo ha salvato dalle ingiustizie e gli ha aperto la strada nel mondo dello spettacolo fino a farlo entrare a pieno titolo tra i giudici del seguitissimo programma “All together now” , condotto da Michelle Hunziker e J-AX. David, in questa intervista esclusiva, ci racconta il suo percorso personale e professionale, ripercorrendo ogni tappa della sua vita, anche la più dolorosa e difficile.

David, com’è nata la tua passione per la musica?

Mio padre era un cantante affermato e credo che sia stato proprio lui a trasmettermi questa passione. Ma ho capito che la musica sarebbe diventata una parte fondamentale della mia esistenza in un momento molto difficile della mia vita. E’ stato proprio l’amore per la musica a non farmi abbattere e a trovare la forza di reagire.

Ti riferisci al periodo in cui sei stato vittima di bullismo e omofobia?

Si. Trasferitomi a Catanzaro da Londra, dove i miei genitori erano emigrati per lavoro, ho iniziato a frequentare le scuole medie e lì purtroppo sono stato preso di mira da alcuni ragazzini. Dei veri e propri bulli che hanno approfittato della mia fragilità, prendendosi gioco di me perché ai loro occhi ero diverso. Già a quell’età era chiara la mia natura e così sono diventato il loro bersaglio preferito. Sono stati tanti gli atti di bullismo che ho ricevuto. Quei ragazzi hanno avuto atteggiamenti molto pesanti nei miei confronti. E’ stato un periodo molto brutto della mia vita, ho sofferto tanto e ho odiato la mia città.

Deve essere stata un’esperienza terribile per un ragazzo sensibile come te, ma fortunatamente avevi la musica dalla tua parte…

L’amore per la musica, insieme ai miei unici tre amici Pasquale, Manuela e Alessia, mi ha dato la gioia di rialzarmi e intraprendere il cammino per fare il lavoro più bello del mondo. Ho iniziato a cantare nel coro della parrocchia Sacro Cuore del quartiere Lido, mi piaceva tanto farlo, lì potevo condividere il mio tempo e la mia passione con persone che non avevano pregiudizi nei miei confronti. Durante il mio percorso ho conosciuto la famiglia Mirabelli grazie alla quale ho potuto fare diverse esperienze nel mondo della musica. E poi a sostenermi in questo cammino ci sono stati i miei genitori che mi hanno permesso di prendere lezioni di piano.  Grazie alla musica ho ripreso in mano la mia vita, tanto che oggi, quando passo vicino a quei ragazzi che si sono presi gioco di me non provo nulla, se non la soddisfazione di essere me stesso. Grazie alla musica ho ritrovato il legame con la mia terra e posso dire di aver perdonato tutto.

Nel tuo percorso professionale hai avuto la fortuna di avere il sostegno di entrambi i tuoi genitori , ma è Anna, tua madre, ad aver avuto un ruolo “speciale”…

E’ vero, è stata mia madre ad avermi supportato economicamente, per farmi studiare faceva tre lavori diversi. Oggi lei non c’è più, ma non smetterò mai di ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me. Lei non era una musicista ma era innamorata di un musicista, mio padre, e vedere me, suo figlio, coltivare la passione per la musica la inorgogliva. Prima di morire mi ha detto “David, rimani così come sei!” Questa frase per me ha un significato molto importante, è una frase che porto con me sempre. Bisogna essere se stessi, tirare dritti per la propria strada, occorre essere preparati e tenaci ma è fondamentale aver sempre presente chi siamo.

Il tuo percorso professionale è stato lungo e difficile ma, nonostante tutto e tutti, ce l’hai fatta a realizzare il tuo sogno…

Dopo essermi diplomato in Canto Lirico al Conservatorio di Vibo Valentia ho iniziato a frequentare a Roma vari corsi di perfezionamento. Mi sono impegnato tanto a diventare un buon insegnante perché il mio desiderio è stato sempre questo. Non ho mai tentato la strada per affermarmi come cantante ma l’unica cosa che mi è sempre interessata è stata quella di trasmettere agli altri la mia passione per la musica. Oggi sono Direttore Artistico e Vocal Coach dell’accademia “Why not?” di Roma grazie alla quale mi prendo cura della crescita e produzione di giovani artisti. Da poco è anche uscito il mio singolo “You are my angel” che parla delle coppie miste che si trovano spesso a vivere relazioni complicate e narra anche di una parte della mia vita. Oggi posso dire che il mio percorso è stato duro ma ce l’ho fatta. Per questo ringrazio Chiara Consorti ed Elena Facciolo che mi supportano nel progetto. Un grazie va anche al mio socio Tomas Conforti, ad Ernesto Lantignotti e ad Alessio.

Grazie alla tua preparazione professione, è arrivata anche l’esperienza di “All together now” dove sei stato a stretto contatto con grandi artisti e hai conosciuto nuovi talenti.

E’ stata un’esperienza bellissima e mi sono emozionato tanto. Aver incontrato lì due grandi talenti Calabresi “Anna Faragò” e “Anna Guerra”, tra l’altro entrambe con lo stesso nome di mia madre, è stato qualcosa di incredibile, un’emozione unica. In quella circostanza ho avuto anche modo di riflettere sul fatto che la Calabria è piena di talenti che aspettano di prendere il volo. Sono fiero di far parte di questa terra che, è vero, mi ha fatto soffrire, ma mi ha dato anche buone occasioni per riscattarmi. Presto tornerò in Calabria per partecipare come giurato in alcuni concorsi canori. Ho tanti progetti che mi piacerebbe realizzare a Catanzaro e chissà che qualcuno non si realizzi presto!