Legge azienda sanitaria unica, Esposito: integrazione a metà strada

Il consigliere regionale: approvazione del protocollo d' intesa con l'università ed al successivo atto aziendale LA VOTAZIONE UNANIME DI PALAZZO CAMPANELLA


L’ approvazione, avvenuta all’ unanimità, della pratica relativa all’ integrazione delle Aziende ospedaliere della città capoluogo di regione – scrive il consigliere regionale Sinibaldo Espositorappresenta, a mio parere, il passaggio più importante e significativo di tutta la corrente legislatura della regione Calabria. Nonostante la ormai paradossale situazione della sanità regionale calabrese, sotto commissariamento da oltre un decennio, il Consiglio regionale, in pieno accordo ed in perfetta sinergia con l’ufficio commissariale, ha fortemente voluto approvare la pratica che istituisce la più grande azienda sanitaria della Calabria, sicuramente destinata a diventare una delle più significative realtà sanitarie del centro-sud e dell’intero territorio nazionale.

A questo punto, dopo che un significativo passo in avanti è stato compiuto ed il lavoro è a metà dell’opera, rimane però il passaggio più importante e delicato, che potrebbe agevolmente condurre la nave in porto o, viceversa, potrebbe spingerla alla deriva; ovviamente, mi riferisco all’approvazione del protocollo d’ intesa con l’università ed al successivo atto aziendale, che sono gli atti propedeutici alla legge che dovrà sbloccare definitivamente i fondi destinati alla costruzione dell’ospedale di Catanzaro, che si inserirà nel nuovo assetto ospedaliero della città capoluogo, che prevede il rafforzamento della rete oncologica, nell’attuale area del “Ciaccio” e la riconversione della struttura esistente del “Pugliese” in “casa della salute”.

Spero che, di fronte ad una manifestazione di consenso unanime e convinta dell’organo legislativo regionale, vengano definitivamente abbandonati atteggiamenti populisti e demagogici Per quanto mi riguarda, in una materia delicata ed importante come quella in esame non serve certo una politica “del terrore” o “della minaccia”, ma c’è invece bisogno di serietà e convergenza per eventualmente migliorare quanto di buono è già stato fatto questa sera dal Consiglio regionale.