Coronavirus, Polimeni: “Governo sospenda trasporti”

Il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro chiede che vengano differiti i termini amministrativi degli enti locali

Le istituzioni comunali continuano a fare quadrato sul fronte della lotta alla diffusione del coronavirus. Dopo i tanti provvedimenti e raccomandazioni fatti dal sindaco Sergio Abramo, sabato sera è stato il presidente del Consiglio, Marco Polimeni, a lanciare un appello in diretta Facebook “al presidente Conte, ai ministri Speranza, Boccia e Provenzano e a tutti i governatori delle Regioni del sud”.

Polimeni ha ricordato il numero di contagi, fisiologicamente in aumento anche in Calabria, e ha espresso il proprio timore per “l’ennesima fuga da nord a sud raccontata dai media”.

“Come possiamo chiedere ai nostri concittadini grandi sacrifici se poi rischiano di essere vanificati in questo modo? Coloro che stanno rientrando, faranno tutti il censimento? Si metteranno in quarantena o andranno tranquillamente in farmacia, dal macellaio o al supermercato contribuendo, così, inevitabilmente alla diffusione del virus. Sono certo che gli enti locali, le Prefetture, le Forze dell’Ordine stiano facendo il massimo per garantire il rispetto dei Dpcm, ma tutto questo non basta.

Mettiamoci bene in testa che il sistema sanitario della Calabria e del sud non potrà reggere questa grave situazione. Se non ce la fa la Lombardia come potrà farcela la Calabria?”.

Sottolineando la necessità che si blocchino il più possibile i trasporti pubblici nel Paese, il presidente del Consiglio comunale ha chiesto “nel frattempo un presidio ancora più stringenti delle stazioni, degli aeroporti, delle autostazioni, molti dei quali, ancora oggi, non risultano controllati a dovere. È un fatto molto grave”.

Poi ha evidenziato alcune complicazioni relative alla vita dell’amministrazione: “Andrebbero differiti i termini amministrativi degli enti locali – ha aggiunto – non mi sembra onestamente normale che io debba convocare il Consiglio comunale per vari adempimenti considerando che soltanto fra addetti ai lavori si arriverebbe a una cinquantina di persone: non si tratta anche in questo caso di un assembramento? Ancora più importante, credo che misure più restrittive possano essere disposte in tutti gli uffici pubblici che non svolgono servizi essenziali, nei call center e in tutte quelle aziende che non vendono beni di prima necessità. Stiamo a casa, è in pericolo la nostra vita, ma soprattutto quella dei nostri cari. Dobbiamo tutti essere pronti a compiere uno sforzo ancora più grande con la consapevolezza che ci rialzeremo più uniti e forti di prima. Forza Catanzaro”.