Pisano (Ugl Catanzaro) dati occupazione allarmanti: serve programmazione avveduta risorse Recovery Fund

"Nessuno nega la necessità di accompagnare le fasce deboli nei momenti di difficoltà ma la risposta non può essere esclusivamente questa"

“I dati Istat relativi alle percentuali di occupazione – evidenzia Pierpaolo Pisano del sindacato UGL Catanzaro –certificano quanto sia profonda la crisi economica nella nostra Nazione. Da dicembre 2019 a dicembre 2020 l’Istituto ha certificato 444 mila occupati in meno. Un dato che, disaggregato per categorie, vede le donne come fascia di popolazione più colpita assieme agli under 25. Il tasso di disoccupazione generale si attesta al 9% quasi al 30% quello relativo alla disoccupazione giovanile.

Donne e giovani vittime di un’emergenza per la quale urgono urgenti iniziative capaci di mettere in campo soluzioni non più procrastinabili.

È comprensibile fare riferimento alla fase congiunturale, quindi a tutto quanto possa essere riconducibile agli impatti economici generati dalla pandemia mondiale ancora lontana dall’essere risolta, ma è altrettanto palese la necessità di promuovere provvedimenti capaci di genere quello shock economico da tutti evocato ma mai favorito.

È utile ricordare a tutti che nel mese di marzo scadrà il blocco dei licenziamenti il quale, se non prorogato, farà scaturire uno shock uguale e contrario a quello auspicato. Un’ecatombe economica per famiglie e imprese.Per tali ragioni, la riflessione non può prescindere dalla necessità di una programmazione avveduta delle risorse del Recovery Fund.Risorse che possono garantire sviluppo e nuova occupazione.

Allo stesso tempo non sono più rinviabili le riforme che riguardano le politiche di welfare, degli ammortizzatori sociali e soprattutto delle politiche attive per il lavoro. Occorreranno maggiori investimenti sulla formazione professionale che rappresenta un pilastro per le sfide di aziende e forza lavoro. È impensabile che negli ultimi anni, al netto della crisi sanitaria, le risorse siano state dedicate esclusivamente a forme di assistenzialismo dispendioso e improduttivo.

Nessuno nega la necessità di accompagnare le fasce deboli nei momenti di difficoltà ma la risposta non può essere esclusivamente questa.Si pensi a ciò che sta accadendo con i navigator assunti per traghettare i percettori di reddito di cittadinanza nel mondo del lavoro. Da aprile saranno loro ad essere traghettati tra i disoccupati. Questo è il paradigma di come tale ricetta sia stata tutt’altro che proficua ma solo dispendiosa.

Occorrono di conseguenza quelle riforme che diano spinta alle forze produttive della Nazione e riescano contemporaneamente a garantire equilibro e giustizia sociale. Ciò oltre ad essere auspicabile è possibile”.