È l’ora della discontinuità! Sono state 21 le persone tra intellettuali e artisti che lo hanno detto con assoluta chiarezza qualche giorno fa, riconoscendo nel progetto che vede candidato a Presidente Luigi de Magistris le caratteristiche che porteranno la Calabria a essere “una regione con una maggiore giustizia sociale, più sostenibile, con amministratori pubblici adeguati alla sfida del nuovo mondo emergente”.
Tra le voci autorevoli che hanno promosso questa riflessione-appello ci sono state quella dell’antropologo Vito Teti, dell’economista Domenico Cersosimo, dei cantautori Brunori e Salvatore De Siena, leader de Il Parto delle Nuvole Pesanti, la sociologa Giovanna Vingelli, la giornalista Francesca Viscone. Solo per citare qualcuno dei firmatari che hanno delineato il volto di una nuova Calabria, che sappia “partire dal linguaggio dei bisogni che danno dignità umana”.
Nel frattempo Luigi de Magistris ha continuato a camminare per ogni provincia della Calabria, ha proseguito nell’ascolto dei territori, si è accompagnato a quelle persone che, con lui, stanno costruendo una solida alternativa di rottura e di governo, ha aggregato ulteriori “soggetti, luoghi, pratiche, esperienze innovative e dinamiche”.
Oggi la riflessione-appello dei 21 intellettuali e artisti conosce l’adesione di diverse centinaia di cittadine, un quadro ricco ed eterogeneo per provenienza, professione, età. È sempre più evidente come il progetto politico con Luigi de Magistris presidente stia realizzando quella “insurrezione culturale” capace di cambiare profondamente la Calabria.
Si riconoscono in chi “sta dalla parte degli innovatori, di chi costruisce futuro” anche lo storico del pensiero politico contemporaneo Guido Liguori e lo storico della filosofia Fortunato Maria Cacciatore, i costituzionalisti Walter Nocito, Claudio De Fiores ed Enzo Di Salvatore. L’appello raccoglie l’adesione pure di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, riconoscendo nel percorso di Luigi de Magistris per la Calabria finalmente la possibilità di “prosciugare il retroterra mafioso”.
Tra le nuove firme anche le giornaliste Maria Pia Tucci e Maria Rosa Vuono, la giornalista e direttrice di eventi culturali Cristina Marra, l’epidemiologa Sara Gandini, le archeologhe Anna Murmura e Ines Caliò, la storica dell’arte Marisa Cagliostro e l’oste-animatore culturale Marcello Manti.
Aderiscono profondi conoscitori della cultura musicale calabrese come il mastro cantautori Otello Profazio, il cantautore Eugenio Bennato, l’artista Enzo Avitabile. E ancora, tra gli artisti e intellettuali, il paesologo e poeta Franco Arminio, il poeta e scrittore Franco Dionesalvi, il coreografo Paolo Mangiola, l’attrice e cantante Pietra Montecorvino, l’attrice Rosa De Cicco e l’attore Roberto D’Alessandro, lo scrittore e giornalista Pino Aprile. Aderiscono anche il giornalista e saggista Marco Esposito, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il regista e produttore Gaetano Di Vaio, le sociologhe Nadia Gambilongo e Maria Francesca Lucanto.
Questi sono solo alcuni dei nuovi autorevoli firmatari, un numero crescente di persone firma per “Una nuova classe dirigente potenziale che va incoraggiata, sostenuta, che va messa alla prova del governo regionale”. Sempre più “ È tempo di partigianeria, di scelte radicali”. Il cambiamento cresce ogni giorno, passa per ogni strada della Calabria, varca con storie autorevoli i confini regionali, dimostrando -come si ricorda nella riflessione-appello – che “la Calabria non è predestinata alla marginalità permanente”, ma anzi deve lavorare per essere “organicamente integrata con il resto del Sud e del Paese”.
C’è questa Calabria, questa grande spinta innovativa al lavoro con Luigi de Magistris.
I promotori della riflessione appello:
Piero Bevilacqua, storico
Dario Brunori Sas, cantautore
Domenico Cersosimo, economista
Alessandra Cordiano, giurista
Giancarlo Costabile, storico e pedagogista
Salvatore De Siena (leader de Il parto delle nuvole pesanti), cantautore
Marcello Fonte, attore e regista
Franca Garreffa, sociologa
Domenico Gattuso, ingegnere dei trasporti
Maria Teresa Iannelli, archeologa
Kento, rapper
Giuseppe Lavorato, politico
Fulvio Librandi, etnologo
Donatella Loprieno, giurista
Salvatore Orlando, ingegnere dello sviluppo locale e dell’innovazione sociale
Assunta Scorpiniti, docente e scrittrice
Rosa Tavella, politica
Vito Teti, antropologo
Giovanna Vingelli, sociologa
Francesca Viscone, docente e giornalista
Alberto Ziparo, urbanista