Casalinuovo a Monitor: rifletto, ma mia proposta sempre in campo

A Catanzaroinforma l’avvocato rivendica la linearità della sua posizione ed espone le differenze con i due competitor di area. Su Donato: nella sua scelta deficit di chiarezza

“Mi sono recato a Gizzeria dove ho avuto l’incontro con l’onorevole Boccia e con il segretario regionale del PD Nicola Irto. Nel colloquio durato circa un’ora ho ribadito la mia posizione: c’è un’area importante del centrosinistra calabrese che si rifà alla mia persona, l’iniziativa non ha nulla di personale ma molto di politico, tanto da presentarla a loro quali esponenti della mia stessa area politica secondo le dinamiche fin qui realizzate. Come già la settimana scorsa a Roma è stata una interlocuzione cordiale e ricca di contenuti, nel corso della quale mi è stato comunicato che la scelta del PD era su Nicola Fiorita. Subito dopo c’è stata una riunione con i livelli dirigenziali locali del partito”. Questa, resa da Aldo Casalinuovo a Monitor speciale elezioni, è stata la cronaca della giornata di mercoledì tra Gizzeria e Sant’Eufemia, la giornata cruciale nella quale Francesco Boccia e Nicola Irto hanno sentito nuovamente i tre candidati d’area, Casalinuovo Donato e Fiorita, e hanno comunicato la scelta del Pd verso Fiorita il leader di Cambiavento a godere dell’appoggio del partito e potersi fregiare della lista ufficiale con l’ulivo alle Comunali 2023  di Catanzaro.

A Monitor, trasmesso in diretta web dagli studi di Catanzaroinforma e condotto da Davide Lamanna con la partecipazione di Raffaele Nisticò e Ugo Palmerino alla postazione Facebook, l’ospite di turno è stato proprio l’avvocato Casalinuovo che sui margini di trattativa in senso unitario così come nell’auspicio di Boccia ha detto che “non è un ping pong di natura personale. Cii sono differenze di natura politica tra la proposta di Fiorita e la proposta che rappresento, è questo il nodo centrale. Con il professore Fiorita ho rapporti di stima personale e credo che sia una stima reciproca. Ma noi ci siamo posti il problema di evitare derive un po’ estreme, autoreferenziali, per dirla con un termine forse antiquato movimentiste, per un’ipotesi che si inscrive in maniera piena nel campo progressista e riformista del centrosinistra. E naturalmente in questa proposta che noi facciamo il PD ha sicuramente un ruolo di preminenza. Tra i miei sostenitori ho tantissimi iscritti e dirigenti del Partito democratico. Riteniamo che se l’interlocuzione era con la dirigenza del PD questa fosse la proposta più naturale da scegliere. È un’opinione personale che ho riproposto durante l’incontro di mercoledì ma che evidentemente non ha fatto breccia”.

Il riferimento ai ‘movimentisti’ è verso la convergenza su Fiorita di Jasmine Cristallo di Sardine del movimento di de Magistris? “Sono fondamentalmente questi i riferimenti al movimentismo, sì – ha risposto Casalinuovo –. In sostanza, la dico con questa metafora. Il PD deve essere il locomotore del treno che andiamo a costituire, il traino della coalizione. Ora, per esserlo, la maggiore affinità deve essere con il candidato sindaco, che deve essere esponente o comunque espressione dell’area democratica. Sono stato iscritto al Partito democratico, non lo sono più in seguito alle vicende che conosciamo tutti del partito calabrese, passato attraverso tre commissariamenti, Adriano Musi, Alfredo D’Attorre e Stefano Graziano. Si è creata una grande frammentazione che ha portato a una diaspora degli iscritti perché molti, scoraggiati dalla situazione generale e dall’impossibilità di intravedere una ricostruzione del partito hanno gettato la spugna, non hanno rinnovato l’iscrizione. Ma naturalmente per me e per moltissime persone il riferimento principale nel centrosinistra è il PD, rispetto al quale, anche se non iscritto, mi ritengo esponente.

La cartina al tornasole sono proprio i tantissimi iscritti al Pd miei sostenitori che non sono semplicemente dei passanti, ma prestigiosi componenti dell’assemblea cittadina e dell’assemblea provinciale, che hanno ricoperto incarichi dirigenziali. Con grande voglia di proposta di proposta e di ascolto ha sottoposto a Boccia e Irto questi profili, come latore di quest’area che la pensa come me”.
In ogni modo, Casalinuovo non ha interrotto le comunicazioni: “Nicola Fiorita mi ha telefonato. Ho ringraziato, ho detto che ho necessità di riflettere con il mio raggruppamento. Voglio caratterizzare la mia iniziativa con una forte impronta politica, che per sua natura porta al dialogo e al confronto e naturalmente elaborare tutto quanto necessario data la situazione che si è creata”.

Ma quanto vale in termini elettorali l’appoggio del PD, considerata la frammentazione tra i tre candidati e l’appello di Boccia agli eletti e ai dirigenti, come il deputato Viscomi, e entrare nelle liste? “Penso che Boccia faccia bene a chiedere liste forti – ha risposto Casalinuovo – forti e ben strutturate che portino a un consenso importante. Nelle schermate televisive del giorno dopo, mi ha detto Boccia, ci sarà un simbolo e accanto dei numeri che saranno i risultati nelle singole città in cui si vota, e ci sarà il nostro segretario che dovrà spiegare perché i numeri sono bassi o, auspicabilmente, alti. Boccia fa questo discorso, che è perfettamente coerente con quanto da noi sostenuto. Se vogliamo una lista forte del Pd, non pensiamo che se questa lista ha un contraltare forte anche nella figura di candidato a sindaco espressione di quell’area può costituirsi e essere lanciata come lista ben strutturata, creando un circuito virtuoso tra candidato e lista principale di riferimento?”.

Sull’assist offerto al centrodestra, che si prepara a lanciare una sua candidatura ‘prestigiosa’, l’avvocato ribatte: “Candidature prestigiose del centrodestra non ne vedo. Intendiamoci, sono state proposte personalità validissime di cui conosco bene il valore, ma non mi pare abbiano ancora accettato e non mi pare che ci sia unanime convergenza. Ove ci fosse, secondo me sarebbe un valore aggiunto della presente competizione elettorale, perché se alziamo il livello ne beneficiamo tutti noi catanzaresi, oltre che centrodestra centrosinistra e centro. Sarebbe una bella competizione elettorale, una premessa per fare crescere la città”.

Sul paventato doppione con Fiorita: “Ho sempre sostenuto che la sintesi la dovevamo fare prima. C’è stato il tempo in cui ci si poteva sedere intorno a un tavolo, discutere ed eventualmente utilizzare anche uno strumento di partecipazione allargato quale le primarie. Invece c’è stato un segmento temporale in cui ha prevalso la rigidità, in cui non si è dialogato, e poi c’è stata un’accelerazione improvvisa. Ricordo un’assemblea del PD fatta alla vigilia di Natale il 21 dicembre e una conferenza stampa del professore Donato fatta alla vigilia di Capodanno il 27 dicembre. Il dato temporale indica quanta fretta c’è stata. Oggi riflettiamo, e lo facciamo con grande senso di responsabilità però non c’è dubbio che ci sono differenze politiche che non possono essere cancellate con un colo di spugna”.

Infine, Casalinuovo allontana la rappresentazione che lo vuole più disponibile di Donato alla ‘sintesi’ richiesta da Boccia: “La rappresentazione non corrisponde a verità. Sono in piena corsa. Prendo atto di quello che è accaduto, ma sono qui perché la mia è una proposta civica ancora in campo. Naturalmente svilupperò una riflessione critica rispetto a un elemento nuovo. La mia proposta, poi, è completamente diversa da quella del professore Donato. La nostra è una città piccola, sappiamo qual è la dinamica per altro mai smentita e sconfessata da Donato che ha ancora in tasca la tessera di partito, esponente sempre di prestigio nella sinistra catanzarese, ma che per queste elezioni ha scelto un’altra strada: ‘venite con me comunque sia, sinistra centro destra e va bene così’.

Tant’è che il suo nome è stato fatto a un tavolo di accordo del centrodestra. Con me questo non si può realizzare, per la verità questo lo considero un elemento di chiarezza nei confronti dell’elettorato. È una proposta civica nei riguardi dell’amministrazione della città, chiunque le condivida può aderire, ma le sembianze politiche rimangono, la cultura politica è quella, si inscrive in un certo ambito cui non rinuncio, proponendomi per quello che sono”.

Nel contro di Monitor, ampio spazio è stato dato ai cittadini, con i contribuiti registrati in video da Daniela Amatruda che ha intervistato l’operatore commerciale Ivan Procopio e alcuni pescatori nell’area del Porto. Monitor che viene trasmesso anche dall’altro Corriere tv su canale 16 del digitale terrestre la sera stessa della messa in onda è disponibile nel video in alto.