Fiorita a Monitor: una coalizione larga e coerente per vincere le elezioni

“Il centrodestra si maschera e si nasconde dopo la peggiore amministrazione di sempre”. L’invito al dialogo rivolto ad Aldo Casalinuovo

“Boccia e Irto mi hanno semplicemente detto di mettere in piedi una coalizione molto larga e coerente con l’obiettivo di vincere queste elezioni. Il punto vero è cosa Fiorita chiederà al Pd e ai partiti nazionali. Catanzaro è capoluogo di regione, è una città che soffre, la Calabria senza Catanzaro non può stare e oggi ha bisogno di impegni speciali delle forze di governo per la sua crescita. A cominciare da un a legge speciale per Catanzaro capoluogo”.

È questo uno dei passaggi più significativi dell’intervista che il candidato sindaco Nicola Fiorita, fresco di investitura da parte del Partito democratico, ha reso ieri sera Monitor rispondendo alle domande di Davide Lamanna e Raffaele Nisticò e alle sollecitazioni degli spettatori che hanno seguito la diretta web di Catanzaroinforma, tuttora sulle sue pagine social oltre che poterla seguire in differita sul canale 16 de L’Altro Corriere Tv, sabato in prima serata. La puntata, con la regia di Giusepe Cristiano, si è avvalsa delle interviste video di Daniela Amatruda e del contributo diretto degli utenti del web, riportati in studio da Ugo Palmerino.

L’intervista ha ripercorso innanzitutto l’esperienza politica degli ultimi cinque anni, di Fiorita prima leader di Cambavento e adesso candidato della coalizione di centrosinistra. “Questo per noi – ha raccontato il professore, docente all’Unical – è il secondo tempo di una partita iniziata allora per offrire una speranza di cambiamento alla città, un’esperienza guidata dal basso che puntava a rompere un sistema che aveva posto le condizioni per il declino.

Da quel punto di vista ottenemmo un risultato straordinario ricevendo tanto consenso e facendo scoppiare le contraddizioni insite nel modo di governare della maggioranza. In questi cinque anni abbiamo cercato di porre le condizioni per giocare un secondo tempo diverso più maturo più forte, volendo che accanto ai cittadini ci fossero i partiti nazionali. Abbiamo cercato un perimetro politico riconoscibile per tante ragioni, ma ne dico una: ci saranno candidati che faranno di tutto per vincere le elezioni. Noi faremo di tutto per governare la città che è cosa diversa Gli ultimi due anni sono stati molto diversi anche per la pandemia ma non solo per la pandemia. Va sottolineato il fatto che dei dodici consiglieri di opposizione che erano usciti nel 2017 dalle urne rimangono solo i due consiglieri di opposizione di Cambiavento che stanno facendo un lavoro straordinario. Non è stato facile, soprattutto perché c’è poco a cui opporsi. Catanzaro non è stata governata male ma semplicemente non è stata governata, abbandonata al suo destino”.

Sulla decisone di dimettersi dal Consiglio comunale dopo l’irrompere dell’inchiesta di Gettonopoli: “Non mi sono mai pentito di aver lasciato il Consiglio comunale anzitempo. Credo che l’unico modo di fare politica sia essere al servizio del bene comune attraverso credibilità e trasparenza. La trasparenza l’abbiamo garantista spiegando tutto quello che andavamo facendo, la credibilità anteponendo alcuni valori ai propri interessi. Il mio patto era che se non avessi vinto avrei fatto l’opposizione. Ho ritenuto che nel momento in cui c’era un’indagine che riguardava tutti i consiglieri comunali e anche me non avrei potuto fare l’opposizione in maniera credibile.

Mi sono messo da parte, Cambiavento ha continuato nella sua azione, e sono tornato quando c’è stata l’assoluzione piena e totale che ha ripristinato la verità storica e la mia credibilità. Non potrei predicare il cambiamento se ci fosse la minima ombra sulla mia persona. Questa città, ma non solo questa città, soffre in maniera enorme della discrasia tra quello che si dice e quello che si fa, perché è facile dire che vogliamo cambiare ma poi bisogna essere coerenti, essendo alternativi con chi c’era prima, per esempio”.

Sull’ultima esperienza Abramo, anche rispondendo agli apprezzamenti per l’azione di giunta arrivati in recenti dichiarazioni di Domenico Tallini: “Cinque anni fa – risponde Nicola Fiorita -dicevamo che l’Abramo Quattro sarebbe stato peggio dell’Abramo Tre, e questi cinque anni l’hanno confermato, con la peggiore amministrazione di tuti i tempi. Catanzaro è una città che ha perso completamente la sua funzione baricentrica. Che ha perso molto in tutti i settori. Il centro storico è nella fase peggiore della sua crisi. Non esiste più nel panorama politico della regione. Non vanno fuori solo i giovani, ma vanno via anche i genitori in seguito ai loro figli universitari. Le due aree di sviluppo a Germaneto e a Lido sono più spontanee che per un disegno urbanistico pensato, voluto e costruito. Lido potrebbe diventare la locomotiva per lo sviluppo della città, ma oggi questa locomotiva viaggia senza conducente”.

Ma oggi, in assenza ancora di un candidato del centrodestra, chi è l’avversario politico di Nicola Fiorita che, fino all’ultima estate pensava di doversi confrontare con un esponente di quell’area? “Preferirei confrontarmi con un centrodestra tradizionale, perché sarebbe più chiaro e lineare. Anche perché questa città vuole chiudere con l’esperienza di centrodestra. Il problema è che il centro destra lo sa e tenta quindi nascondersi deve trovare un luogo dove mascherarsi, riciclarsi e, se vogliamo, ripulirsi. A oggi il centrodestra non ha un candidato, mentre c’è un candidato in campo che in questo momento mi sembra la bad company del centrodestra, quella cioè che sta prendendo la parte peggiore del centrodestra”. Il riferimento di Fiorita è alle recenti e successive adesioni di pezzi del centrodestra e di liste civiche alla proposta trasversale di Valerio Donato che fino a poche settimane fa era ancora nell’orbita ipotetica del centrosinistra insieme all’altra di Aldo Casalinuovo.

“Le due proposte politiche in campo – ragiona Fiorita – sono completamente diverse. Il professore Donato da subito si muove fuori dal centrosinistra, Casalinuovo con coerenza si è mantenuto nel perimetro tradizionale, è una personalità importante del campo a cui appartengo. Non necessariamente abbiamo la stessa visone, ma riconosco che si è mosso con ottima linearità. La scelta di chi possa esser sindaco non è sul valore della persona, ma anche sulle condizioni politiche che sono maturate. La cosa più importante è dare un contributo per la città. Credo che con Aldo si possa lavorare insieme, vedremo come. il trasversalismo non la medicina che cura il male, ma sia esso stesso il male per Catanzaro”.